È stato pubblicato un nuovo messaggio dell’INPS che porta “buone nuove”. Ma anche importanti avvertimenti. Il dettaglio.
L’oggetto del messaggio pubblicato sul portale ufficiale dell’INPS è il seguente: “Nuove modalità organizzative e procedurali per la gestione delle revisioni di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78,convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102”. In pratica ci sono importanti novità riguardanti le procedure della revisione dell’invalidità civile.
Come sappiamo, è sempre e soltanto l’INPS – attraverso la Commissione ad hoc – che gestisce le pratiche per l’accertamento dell’invalidità civile. E, in seguito, alla revisione delle condizioni e all’eventuale rinnovo della percentuale di invalidità. I controlli, naturalmente, avvengono solo se l’invalidità è inferiore al 100%. Ciò accade perché le patologie invalidanti per cui un cittadino ha chiesto (e magari ottenuto) l’invalidità possono cambiare nel tempo. E anche migliorare. Inoltre la revisione è sempre prevista in caso il soggetto invalido sia in età evolutiva. Oppure pensiamo ad esempio le malattie psichiche, che vanno fisiologicamente a mutare anche a seconda dell’età del paziente o della risposta al tipo di trattamento farmacologico.
Come funziona la revisione
Solitamente, una volta che è stata accertata l’invalidità, nel verbale emesso dalla Commissione è presente anche la data della revisione. In genere viene fissata dopo 2, 3 o anche 5 anni, sempre a seconda della situazione del paziente. Quando si è vicini alla data, si deve produrre tutta la documentazione medica atta a dimostrare il perdurare (o la mutazione) delle condizioni di salute. È sempre tramite la Commissione che l’invalido è soggetto ad una visita medica, terminata la quale l’INPS emetterà il verdetto. La prosecuzione, il cambiamento o la cancellazione dallo status di invalido civile.
Cosa dice il nuovo messaggio dell’INPS
Ma ci sono importanti novità per questo 2022. Chi è invalido civile può contare su una buona notizia, ma è necessario prestare più attenzione perché si rischia di veder revocata la pensione di invalidità. Ad oggi, come sappiamo, “esiste per l’Istituto di Previdenza un espresso obbligo normativo di procedere alla verifica della permanenza delle condizioni patologiche contenute nel verbale sanitario, nel presupposto di un’evoluzione nel tempo del quadro sanitario. La mancata presentazione alla visita di revisione comporta la necessaria sospensione della prestazione e dei benefici correlati e, successivamente, la relativa revoca (art. 37 della legge n. 448/1998 e art. 5, comma 5, del Regolamento di cui al D.P.R. n. 698/1994).”
La vera novità risiede nel fatto che d’ora in poi la visita della Commissione potrà essere sostituita dall’invio telematico della documentazione medica. In sostanza, l’invalido o portatore di handicap non dovrà presenziare alla visita. È sufficiente che, per vedersi rinnovare la percentuale di invalidità e/o i relativi benefit, invii alla scadenza comunicata ciò che chiede l’INPS. In questo modo si velocizzano le pratiche e si rende tutta la procedura più semplice anche nel pratico. Pensiamo alle difficoltà tecniche che può avere un invalido nel raggiungere gli uffici INPS o la sede della visita.
Cosa si rischia se non si rispettano le nuove norme
Va anche detto, però, che il mancato invio di suddetta documentazione comporta un rischio concreto di vedersi sospesa o rifiutata la percentuale di invalidità e la pensione ad essa associata. Nel comunicato INPS si precisa infatti che: “qualora non sia possibile procedere a una valutazione sugli atti o nel caso di mancata trasmissione di documentazione medica integrativa, l’interessato è convocato a visita diretta e, a tale fine, riceve, a mezzo raccomandata A/R, l’invito a presentarsi presso l’Unità Operativa Complessa (UOC) o l’Unità Operativa Semplice (UOS) competente per territorio. La data della visita, che dipende dalla disponibilità dei calendari della Commissione medica, può, in alcuni casi, non coincidere con la data di revisione riportata nel verbale. […] Oltre alla raccomandata è contestualmente trasmesso all’interessato l’invito tramite messaggio SMS sul recapito cellulare, se noto all’Istituto.”
L’INPS, inoltre, ha sempre la facoltà di richiedere una visita straordinaria per verificare la reale condizione dell’assistito. Si tratta di un “potere” che viene usato per evitare frodi sanitarie. Dunque, anche se le procedure sono diventate più “snelle”, è opportuno essere pronti a fornire tutta la documentazione che serve, nei tempi stabiliti dalla Legge. Chi desidera maggiori approfondimenti può leggere il nuovo messaggio dell’INPS completo sul portale ufficiale.