Rincari e guerra l’emergenza continua: il piano del governo per fermare gli aumenti

Rincari e guerra, la situazione è sempre più critica e a breve il governo si riunirà per decidere cosa fare. Vediamo nel dettaglio. 

La situazione non è affatto semplice. I rincari energetici, l’aumento del prezzo della benzina oltre la soglia dei due euro, stanno colpendo la popolazione italiana in modo brutale. E sullo sfondo naturalmente c’è la guerra in Ucraina. 

rincari e guerra, il piano del governo
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Rincari e guerra,  il Consiglio dei Ministri si riunirà insieme al gabinetto di guerra

La tensione è palpabile, e il governo italiano deve adesso prendere delle decisioni per provare quantomeno a calmierare la situazione. Di queste si discuterà nel prossimo Consiglio dei Ministri presieduto da Mario Draghi. Qui sarà presente anche il gabinetto di guerra sotto la direzione della presidenza del Consiglio. Tante le criticità che si dovranno affrontare per capire come gestire al meglio questa crisi. Nel settore dei trasporti, il problema dell’approvvigionamento delle merci sta diventando sempre più drammatico.

Lo ha spiegato in un recente il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il politico ha infatti spiegato come “abbiamo grossi problemi di approvvigionamenti, come nel resto di Europa, sui mangimi e sementi per i nostri animali. C’è un problema per i rottami di acciaio e l’argilla e, più in generale, su tutto quello che arriva da Russia, Ucraina e dalla rotta Est-Ovest. Le scorte sono esaurite”.

E se oltretutto si continua a mantenere una linea punitiva, dal punto di vista economica, così ferrea contro la Russia, sarà difficile trovare delle vere alternative. Il Ministro degli Esteri Di Maio ad esempio è andato a discutere con l’Algeria per cercare nuove fonti di gas. 

Proposto un blocco totale dell’export per provare a calmierare la situazione

Ma anche se questa intesa andasse in porto, i prezzi sarebbero comunque più alti di quelli che fino all’anno scorso offriva la Russia. È veramente difficile al momento prevedere come finirà. Mosca ha sempre fornito all’Europa circa un terzo del gas complessivo importato.

Per tutti questi motivi, sembra che il Mise guidato da Giancarlo Giorgetti stia addirittura pensando a un vero e proprio blocco dell’export. D’altronde, è già dal 27 febbraio che il nostro paese è entrato ufficialmente in pre allerta energetica. E per questo diverse amministrazione stanno già facendo alcune proposte per iniziare a risparmiare. Il sindaco di Bari Decaro ha ad esempio dichiarato che la sua amministrazione potrebbe diminuire l’illuminazione notturna della città.

Questo anche perché Bari è uno dei pochi comuni ad avere in dotazione dei regolatori di potenza. L’Arera ha invece proposto di diminuire di un grado la temperatura massima dei termosifoni.

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