Bollette, non tutti lo sanno ma esiste un modo per risparmiare sfruttando le varie fasce orarie in cui è divisa l’utenza energetica. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
L’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia e del gas, sta mettendo in difficoltà tantissime famiglie italiane.
E non è il solo problema con cui si stanno confrontando i consumatori. La guerra in Ucraina e il conflitto tra Russia e Usa, stanno producendo come diretta conseguenza l’aumento dei generi alimentari di prima necessità.
Bollette, un piccolo trucco per iniziare a risparmiare
Per questo, risparmiare su ogni cosa possibile, sta purtroppo diventando l’imperativo di molti. E in molti stanno adesso iniziando a scoprire quanto sia possibile ad esempio risparmiare sulle bollette utilizzando alcuni piccoli trucchi. Un modo ad esempio è quello di sfruttare le soglie F1/F2/F3, che si riferiscono alle varie fasce di consumo presenti sulle bollette. La F1 ad esempio è la classificazione per la fascia più alta dei consumi nella fascia oraria tra le 8 e le 19.
Chi infatti è abituato ad utilizzare gli elettrodomestici in questa fascia, forse non sa che di norma paga le sue utenze molto di più. C’è poi la fascia F2 che ha invece un costo intermedio e diventa attiva dal lunedì al venerdì dalle 19 alle ore 8 del mattino. E poi la fascia oraria più economica, la F3, e si applica invece nel fine settimana. In un momento così difficile, diventa dunque fondamentale che i consumatori inizino a conoscere queste fasce, e provino a fare di tutto per ridurre i consumi. Ricordiamo che è sempre possibile accedere al bonus bollette per coloro che hanno un disagio fisico.
Sarà necessario ridurre i riscaldamenti nelle città?
Anche perché probabilmente non ci troviamo di fronte a una situazione che si risolverà nel breve termine. Risparmiare sulla bolletta sta purtroppo ormai diventando fondamentale. E non è l’unico sacrificio che purtroppo dovremo affrontare. Nelle prossime ore, ad esempio, il Consiglio dei Ministri si riunirà insieme al gabinetto di guerra per capire come affrontare questa emergenza di materie prime e rincari.
Una delle ipotesi sul tavolo, è ad esempio quella di ridurre di un grado il massimo dei riscaldamenti consentiti dai termosifoni, al momento fissato a 20 gradi come limite. Ma non sarà comunque una misura semplice da attuare. E questo vale anche per la proposta fatta di recente dal sindaco di Bari Decaro, di diminuire l’illuminazione notturna nelle città. Non tutti i comuni infatti hanno in dotazione dei regolatori di potenza.