Pensioni, molti contribuenti si chiedono se con la fine dello stato di emergenza, vi saranno variazioni nel calendario dei pagamenti.
Sarà possibile nel mese di Aprile ritirare la pensione recandosi fisicamente in un ufficio postale? Non un quesito da poco.
A causa dell’emergenza sanitarie e delle misure di distanziamento sociale imposte per contenere la pandemia, il calendario dei pagamenti delle pensioni ha subito delle profonde modifiche in questi due anni. Si è infatti deciso di scaglionare le date entro cui ricevere l’assegno pensionistico, al fine di evitare code e assembramenti negli uffici pubblici. Ricordiamo, inoltre, che per evitare il blocco delle pensioni INPS, questa è la comunicazione da inviare entro il 21 marzo.
Pensioni, cambieranno le date dei pagamenti con la fine dello stato di emergenza?
E adesso, con la fine dello stato di emergenza molti contribuenti si chiedono se queste disposizioni resteranno ancora in vigore per i pensionati. Cominciamo subito con il dire che al momento non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del Ministero. Diverse fonti interne al governo, però, sostengono che ancora per qualche mese non cambierà nulla.
L’idea è dunque quella che anche per il mese di Aprile, il ritiro della pensione sarà anticipata e scaglionato secondo un elenco alfabetico, esattamente come si è fatto fino ad adesso. In realtà c’è anche chi sostiene che questa modalità di erogazione delle pensioni adottata durante la pandemia possano rimanere per sempre in vigore. Potrebbe insomma verificarsi un cambiamento strutturale all’interno di Poste Italiane.
L’INPS pubblica le nuove scadenze per la dichiarazione dei redditi
Bisognerà dunque attendere qualche giorno ma sembra proprio che il governo sui pagamenti di Aprile, manterrà le stesse disposizioni degli ultimi due anni. In questi giorni inoltre, l’INPS ha pubblicato una circolare in cui ha ufficializzato la data entro cui sarà possibile per i pensionati inviare la nuova dichiarazione dei redditi. Il giorno ultimo della scadenza è il 21 Marzo.
È bene ricordare che tutti i contribuenti che non avranno ancora inviato i documenti necessari entro questo termine ultimo, rischia una sospensione del trattamento pensionistico pari a due mesi. I pagamenti infatti potranno ripartire soltanto quando i documenti richiesti verranno inoltrati.
Dovranno presentare la loro dichiarazione dei redditi entro questa data tutti coloro che risultano titolari di un assegno pensionistico. Come ogni anno inoltre, l’Istituto di Previdenza Sociale ha avvia la campagna RED che ha lo scopo di ricordare ai contribuenti questa importante scadenza.