Percepire un assegno a partire da 57 o 62 anni fino alla pensione di vecchiaia è possibile attraverso una misura poco conosciuta.
Si tratta della Rendita Integrativa Anticipata Temporanea, che tutela anche i lavoratori disoccupati prevedendo un anticipo di 10 anni dall’età pensionabile e non solo.
Ci sono arrivate numerose richieste di chiarimento sulla RITA e sui vari fondi pensione. Abbiamo racchiuso una serie di chiarimenti in modo da rispondere ai vari dubbi su questa misura innovativa. Precisiamo che ci sono 7 vie di uscita per accedere alla pensione già da subito.
In pensione con la RITA attraverso i fondi PIP
Io ho in un fondo privato (PIP) il mio TFR, è considerato valido per poter accedere al prepensionamento? Grazie saluti
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) è una prestazione che si può chiedere alla propria forma di previdenza complementare, attraverso i fondi pensione o PIP. In effetti, il lavoratore che ha determinati requisiti può ricevere, attraverso il versamento di una rendita trimestrale o mensile, il capitale maturato fino al raggiungimento dell’età pensionabile che da diritto alla pensione di vecchiaia (nel 2022 67 anni). Di solito i PIP danno accesso alla RITA.
Fondo Priamo
Sono in possesso di invalidita al 100% con legge 104 3 comma 3, con revisione a novembre 2022. Ho compiuto 60 anni e lavoro da 24 anni. Ho aderito a Priamo che sarebbe un fondo pensionistico legato al mio settore da 15 anni e percepisco uno stipendio lordo di 1.700 euro. Quando prendere di pensione, vivo sola e tutte le spese sono a mio carico. Grazie
Nel caso decida di uscire dal lavoro con la RITA, il fondo Priamo da diritto alla rendita. Per accedervi bisogna compilare il modulo messo a disposizione dal fondo stesso. Ricordiamo, inoltre, che i lavoratori invalidi sono tutelati da altre forme previdenziali, ad esempio, i dipendenti pubblici con legge 104, possono accedere alla pensione con 2 possibilità da non sottovalutare
In riferimento al modulo per la RITA, è reperibile sul sito del fondo previdenziale. In base all’importo che si può percepire, bisogna considerare il montante accumulato nel tempo. Permette l’accesso ai lavoratori cinque anni prima dell’età pensionabile, quindi 62 anni. Per capire come funziona, possono esporre un esempio.
Ipotizziamo che nel fondo è accumulato dopo 15 anni di versamenti circa 60.000 euro, gli anni mancanti dalla pensione siano 5 (62 anni), scegliendo di convertire alla RITA il 100%. Si ottiene un importo annuale lordo di 12.000 euro, una rata trimestrale di circa 3.000 euro. Logicamente maggiore è l’importo versato nel fondo, maggiore è il valore della rendita trimestrale.
Fondo Espero
Sono una lavoratrice della scuola con 20 anni di contributi in essa statale e 52 anni di eta. Sono iscritta al fondo previdenziale Espero dal 2005. Vorrei sapere se per poter accedere alla pensione RITA dovrei farmi licenziare o posso chiedere dimissioni ad esempio a ottobre 2022 e la prenderò a 57 anni di età. Ho letto bisogna essere disoccupati di lunga durata, cosa significa? Le chiedo inoltre per le pratiche inerenti a tale pensione a chi potrò poi rivolgermi in quella data? E meglio che abbia già fatto ricongiunzioni e quant’altro prima del licenziamento o dimissioni? Profondamente grata per una risposta porgo Cordiali saluti
Il fondo Espero è dedicato ai dipendenti del comparto scuola e permette di ottenere una pensione complementare. Inoltre, permette di accedere alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA). Ricordiamo che esistono anche altre possibilità per accedere alla pensione anticipata: In pensione a 57 anni con e senza legge 104: è possibile già da subito
I requisiti
La RITA prevede due tipi di requisiti:
a) dieci anni di anticipo dall’età pensionabile, quindi, 57 anni se disoccupati di lunga durata. Si intende i lavoratori che sono inoccupati da almeno 24 mesi.
b) cinque anni di anticipo dall’età pensionabile, quindi, 62 anni per i lavoratori dipendenti o autonomi
Il requisito contributivo richiesto è di un minimo di 20 anni di cui almeno 5 versati in un fondo pensione.
La RITA decorre dal momento dell’accettazione dell’istanza presentata in base ai requisiti. Consiste nell’erogazione del capitale accumulato per un periodo determinato. Il richiedente ha la possibilità di scegliere la percentuale sul montante maturato che intende trasformare in RITA. Il Fondo provvederà a erogare le prime rate di RITA sulla base del montante reale accumulato.
La domanda deve essere inoltrata direttamente al fondo di appartenenza Inoltre, devono essere allegati i seguenti documenti:
a) copia del documento di identità;
b) attestazione dei 20 anni di contributi nel regime obbligatorio di appartenenza:
- certificazione rilasciata dall’Ente previdenziale di appartenenza (ad esempio estratto conto integrato o altra certificazione);
- è possibile, in alternativa, produrre una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
(autenticata da un notaio, segretario comunale, cancelliere o altro dipendente incaricato dal Sindaco) nonché un impegno scritto a produrre, in caso di richiesta da parte di Fondo
Espero, la documentazione necessaria a comprovare le dichiarazioni rese.
c) per comprovare la sussistenza dello stato di inoccupazione, bisogna presentare un certificato rilasciato dal Centro per l’impiego recante indicazione della data di iscrizione alle liste di disoccupazione.
Consiglio di chiedere al fondo una simulazione della rendita che si percepirà aderendo alla RITA, prima di valutare questa scelta per uscire dal lavoro.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, inviala alla mail: esperto.informazioneoggi@gmail.com