Pasta, ecco quanto possiamo mangiarne se decidiamo di metterci a dieta

Quanta pasta possiamo mangiare se decidiamo di metterci a dieta? Questo è il quesito a cui tenteremo di rispondere oggi. 

La pasta è uno dei piatti più famosi del nostro paese anche all’estero. Una pietanza che la nostra popolazione consuma e venera ormai da secoli e a cui milioni di italiani non sanno assolutamente resistere.

pasta dieta
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D’altronde parliamo di uno dei piatti che ci ha resi iconici anche nel resto del mondo, e che viene sempre e comunque associato al nostro territorio. Sono in pochi quelli che riescono davvero a rinunciarci, anche se parliamo di carboidrati. 

Pasta, è indispensabile rinunciarci se ci si mette a dieta?

E consumarne troppi non è certo salutare qualunque tipo di dieta ed alimentazione si segua. In realtà basta semplicemente non esagerare per non rinunciare a questo piacere. Si può insomma mangiare pasta anche durante una dieta, l’importante è non farlo troppo spesso o in grandi quantità.

Persino nelle diete che sono stata concepite specificatamente per abbassare al massimo il numero di carboidrati consentiti, la pasta non viene esclusa, così come ad esempio il pane. Basta non esagerare, ma allora qual’è il quantitativo giusto di pasta da mangiare a pranzo? La prima cosa da sapere è che una porzione standard di pasta, come quella che viene in genere servita nei ristoranti, si aggira sui cento grammi.

Questi corrispondono all’incirca a trecento, trecentocinquanta calorie. Un quantitativo che però può risultare eccessivo per chi sta seguendo una dieta, anche perchè questo calcolo viene fatto escludendo i condimenti tipici con cui noi mangiamo la pasta

Quanti grammi di pasta sono permessi ogni giorni in caso di dieta?

È consigliabile dunque non superare mai i settanta grammi per porzione. I calcoli più naturalmente vanno fatti a seconda del piatto che si sta mangiando. Risulta evidente che una semplice pasta con il pomodoro, pur con identiche quantità, è più leggera di una carbonara.

Dipende anche se stiamo parlando di un pasto, o invece di un pranzo o una cena che prevedono più portate. In questo caso è evidente che se si è a dieta, e si vuole consumare anche un secondo, a seconda del piatto si potrebbe anche scendere sotto i settanta grammi. C’è poi anche un’altra soluzione per aumentare le quantità, a cui spesso i consumatori non pesano. Non c’è ancora molta cultura riguardo la pasta integrale, che però viene venduta ormai in tutti i supermercati d’Italia.

Ma iniziare ad abituarsi a consumarla, può invece permettere a seconda della dieta di mangiare un po ‘di più. La pasta, come dicevamo, è uno di quei piatti che hanno reso iconica l’Italia fuori dai confini nazionali. 

La dieta mediterranea è patrimonio dell’Unesco

Fa parte della cosiddetta dieta mediterranea, un modello alimentare conosciuto in tutto il mondo e considerato ufficialmente persino patrimonio mondiale dell’Unesco. Un modello che fino agli anni 60 nel nostro paese regnava incontrastato. Poi il boom economico del dopoguerra e la nascita del consumo di massa, hanno un po ‘fatto cambiare le abitudini degli italiani.

Basti solo pensare che prima della guerra sarebbe stato inconcepibile pensare di fare colazione con un dolce, quando ad esempio eravamo abituati a consumare anche pesce. Se oggi invece ci sembra perfettamente normale, è proprio perché in quel decennio, molte famiglie hanno rapidamente cambiato le loro abitudini. Anche per merito della pubblicità e della televisione che erano al loro inizio.  

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