Molti cittadini si chiedono cosa accade nel momento in cui scade la data per pagare alcune tasse, tra cui il canone Rai. vediamo nel dettaglio.
Sono in tanti contribuenti sul territorio italiano che nel momento in cui ricevono la notifica della cartella di pagamento per il canone Rai o il bollo auto, non sanno come comportarsi.
Cosa accade ad esempio quando questa tassa non viene saldata entro i termini previsti dalla legge? In primo luogo si riceve una notifica esattoriale.
Canone Rai, come si comporta il fisco italiano se la tassa non viene saldata
E se anche questo caso non viene rispettata, il fisco ha la possibilità di procedere a un recupero coattivo dell’imposta. E si tratta di una procedura che può prevedere anche ipoteche e pignoramenti. Bisogna però anche specificare che non in tutti i casi esiste l’obbligo di saldare una tassa richiesta dall’Agenzia delle Entrate.
Capita spesso ad esempio che nelle pratiche in cui il fisco richiede il pagamento di questa tassa, ci siano dei vizi di forma che rendono l’imposta legalmente nulla. A quel punto il contribuente ha la possibilità di opporsi alla cartelle esattoriale.
Le possibilità di vincere un ricorso contro lo stato sono alte
E in generale le possibilità di vincere questa diatribe contro lo stato sono abbastanza alte. La prima cosa da sapere però è che il ricorso per contestare una tassa che riguarda ad esempio il canone Rai o il bollo auto, deve essere presentato entro un massimo di tempo pari a sessanta giorni.
L’inizio di questo termine viene considerato dallo stato nel momento in cui la cartella esattoriale viene notificata al contribuente mediante raccomandata. se al momento della consegna, il cittadino non si trova in casa o comunque impossibilitato a riceverla, il postino emetterà un avviso di giacenza a sarà possibile ritirare la raccomandata nell’ufficio postale indicato.
Canone Rai, evitare la raccomandata può solo rallentare il pagamento ed è illegale
Molti contribuenti sono convinti del fatto che un modo per evitare il pagamento, è quello di non vedersi recapitata la raccomandata. Magari non presentandosi al momento della consegna. In realtà non è così. E in molti casi lo stato può rivalersi proprio sul fatto che il cittadino non ha raccolto la missiva.
Nel momento in cui viene emesso l’avviso di giacenza, il cittadino ha infatti un limite di tempo entro cui raccogliere la notifica. Superata questa soglia, lo stato considera il contribuente colpevole della mancata lettura con tutte le conseguenze del caso.