Tutti i professionisti che lavorano nel settore della scuola stanno aspettando ben 1.800 euro di arretrati sui mensili. Finalmente il governo li ascolterà?
A dire la sua su questa profonda situazione di disagio è Marcello Pacifico, attualmente presidente dell’Anief. Questa non è altro che la sigla di “Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori”, un sindacato italiano nato nel capoluogo siciliano di Palermo.
Purtroppo, come altri settori operanti nel mondo del lavoro, nemmeno chi è impiegato nel contesto scolastico se la sta passando bene. La guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin riguarda indirettamente anche noi. In Italia, infatti, sono arrivati i primi segnali di quella che potrebbe essere una crisi di lunga durata.
Come non pensare, ad esempio, all’aumento della benzina, necessaria per la vita di tutti i giorni? Per non parlare, poi, dell’inflazione delle materie prime che si è generata nei mesi scorsi come conseguenza dei due anni di pandemia che ancora ci stiamo trascinando. Insomma, non è affatto un momento florido per noi italiani e si spera in una soluzione efficace al più presto. Dopo le ultime notizie scolastiche relative all’esame di Maturità 2022, si spera che finalmente il governo possa concentrarsi anche su altre questioni. In particolare, stiamo parlando di mensili arretrati che aggirano a 1.800 euro
I mensili arretrati della scuola, quei 1.800 euro ancora attesi
Stiamo parlando di una situazione ormai congelata da un bel po’ di anni e che adesso deve essere sbloccata una volta per tutte. Chi ne fa richiesta sono tutti gli impiegati scolastici i quali, dopo aver sopportato a lungo, pretendono, senza biasimo, una risposa esaustiva e concreta. Anche loro, come detto poco prima nell’introduzione, non sono immuni agli effetti della guerra in Ucraina. E anche loro non solo hanno bisogno di certezze, ma anche di fatti.
Secondo le percentuali, chi lavora nel mondo della scuola riscuote uno stipendio mensile del 20% in meno rispetto ad altri dipendenti pubblici. Un dato, questo, che viene gridato a gran voce dai sindacati, i quali richiedono il rinnovo del contratto di categoria. E, ovviamente, nel minor tempo possibile.
Il contratto in questione è scaduto da ben 40 mesi, il che vuol dire da 3 anni. Mentre, lo stanziamento che il governo vuole mettere a servizio della scuola è del solo 4,02%. Insomma, stiamo parlando di una cifra non proprio elevatissima che di certo non fa felici né i sindacati né chi lavora per la scuola.
Siamo davvero arrivati a una conclusione?
Chi fa le veci del personale scolastico è Marcello Pacifico, il quale ricopre il ruolo di presidente nazionale dell’associazione sindacale Anief. Attraverso un’intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa, non fa mistero di come le cose non siano affatto positive. Senza troppi giri di parole, Pacifico sostiene come il suddetto personale abbia bisogno almeno dei 105 euro di arretrati. Inoltre, sottolinea Pacifico, come l’inizio, giuridicamente parlando, di un simile rinnovo fosse stato fissato in data 1° gennaio 2022. Stesso discorso vale anche per gli “arretrati contrattuali medi” per il periodo di tempo intercorso tra il 2019 e il 2021. Stiamo parlando di ben 1.800 euro di arretrati.
Inoltre, ribadisce Pacifico come sia importante che il governo offra nuove risorse poiché si è profondamente “lontani dal recupero del costo della vita”, cresciuto sensibilmente negli ultimi 10 anni. Infine, per il presidente è fondamentale che nel nuovo contratto non venga omesso il recupero del passato anno 2013. Un anno, questo, che non può essere più ignorato.