Il colesterolo alto da diritto ad un assegno mensile e molti altri benefici per i malati. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Esistono due tipologie di colesterolo: il colesterolo HDL (“buono”) e quello LDL (“cattivo”). Il colesterolo cattivo consiste nelle lipoproteine a bassa intensità (LDL). Il loro ruolo è quello di portare il colesterolo nel circolo sanguigno e di rilasciarlo ai tessuti e alle cellule. Il colesterolo buono, invece, consiste nelle lipoproteine ad alta densità (HDL). Hanno il compito di portare il colesterolo dalle arterie agli organi che, poi, lo eliminano.
Nel caso in cui i valori di LDL siano superiori di quelli dell’HDL, si parla di ipercolesterolemia, una vera e propria patologia. Il colesterolo cattivo, infatti, può causare malattie invalidanti permanenti, perfino la morte prematura. Se la patologia diviene invalidante, i malati possono beneficiare, oltre che dell’esenzione del ticket sanitario e della concessione dell’invalidità civile.
Colesterolo alto: che cos’è l’LDL e quali rischi comporta
Il “colesterolo cattivo” causa l’inspessimento e l’occlusione dei vasi arteriosi. Questo può impedire al sangue di confluire, provocando lo sviluppo di trombi e, quindi, di malattie quali la cardiopatia ischemica, l’arteriopatia e l’ictus ischemico e, in casi estremi, la morte prematura.
Molte ricerche scientifiche hanno rilevato una collegamento tra i livelli di colesterolo nel sangue e l’insorgenza di malattie cardiovascolari e morte. Infatti, più sono alti i livelli di LDL nel sangue, più il rischio cresce. Per fortuna, grazie ad una dieta equilibrata, ad una moderata attività fisica e ad uno stile di vita sano, è possibile contenere i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Il dottor Christopher Gardner suggerisce di seguire una corretta dieta mediterranea, poiché i suoi alimenti contengono un basso livello di colesterolo e di grassi saturi e sono ricchi di fibre.
Secondo i medici, i valori di colesterolo che l’organismo dovrebbe contenere sono:
- colesterolo totale: fino a 200 md/dl;
- LDL (colesterolo cattivo): fino a 100 mg/dl;
- HDL (colesterolo buono): non inferiore di 50 mg/dl.
Quando viene riconosciuta l’invalidità
Le conseguenze più gravi derivanti da livelli eccessivi di colesterolo cattivo nel sangue possono essere prevenute conducendo una vita sana e priva di eccessi. Se ciò non dovesse bastare, allora sarà necessario ricorrere ad una mirata terapia farmacologica, prescritta dal medico curante, al termine di controlli accurati. L’obiettivo principale, infatti, è evitare gli effetti più dannosi, come infarti ed ictus.
Il colesterolo è alto quando dalle analisi del sangue emerge un livello di colesterolemia uguale o superiore a 40 mg/dl.
In questa ipotesi, i pazienti avranno diritto al riconoscimento dell’invalidità civile e, nel caso di invalidità permanente con problemi deambulatori, anche all’indennità di accompagnamento.
Diritto all’esenzione del Ticket
L’ipercolesterolemia familiare è uno dei più diffusi motivi di malattie cerebro-vascolari invalidanti, quali ictus cerebrale e infarto del miocardio. Proprio in virtù del suo fattore invalidante, il colesterolo alto da accesso all’esonero dal pagamento del Ticket sanitario. In particolare:
- al codice 025 per ipercolesterolemia familiare eterozigote;
- al codice RCG070 per la categoria “difetti congeniti del metabolismo delle lipoproteine”.
Come ottenere l’invalidità civile
Cosa fare per il riconoscimento dell’invalidità civile, nel caso di patologie invalidanti legate al colesterolo? Innanzitutto è necessario il certificato introduttivo da parte del medico curante, in cui si dichiara il quadro clinico dell’interessato e l’entità della malattia. Questo documento permette, inoltrato telematicamente, permette al lavoratore di richiedere, in presenza di tutti i requisiti, l’invalidità civile, l’handicap grave per la legge 104 e l’indennità di accompagnamento.
Dopo l’inoltro della domanda con l’inserimento del numero protocollo del certificato telematico inviato dal medico curante, il richiedente verrà visitato dalla Commissione medica dell’INPS, la quale dovrà attestare il grado di invalidità del paziente. A tal fine, la Commissione stila il cd. verbale di invalidità, attribuendo una determinata percentuale invalidante. Solo se tale percentuale è uguale o superiore al 74%, allora il soggetto avrà diritto all’assegno di invalidità civile.
Nell’ipotesi, inoltre, di invalidità al 100% e di difficoltà nel compiere gli atti quotidiani, allora la Commissione medica concede anche l’indennità di accompagnamento e l’handicap grave ai sensi della legge104.
A quanto ammonta l’assegno?
Dopo la determinazione della percentuale di invalidità, ai destinatari spetta un assegno che va dai 291 ai 525 euro. In particolare, l’assegno di invalidità civile, corrisposto dall’INPS ogni mese e per tredici mensilità, è di 291, 69 euro. L’indennità di accompagnamento, invece, corrisposta per dodici mensilità, è di 525,17 euro.
Infine, è possibile usufruire di tutti gli altri benefici previsti dall’art. 3 comma 3 della legge 104.