Papa Francesco ha mandato chiari messaggi di cordoglio e anche “condanna” verso tutto ciò che va contro alla sacralità della vita.
Secondo alcuni, esisterebbero persino riferimenti alla profezia contenuta nel Terzo Segreto di Fátima. In diverse dichiarazioni, Papa Francesco ha sottolineato come le atrocità della guerra siano insensate e senza alcuna giustificazione. Insieme alla preghiera affinché tutto questo cessi al più presto, il Pontefice ha promosso anche iniziative chiare e forti a sostegno della comunità cristiana.
Rimangono impresse nelle menti e nei cuori le parole di Papa Francesco, che ha rivolto un invito a “tutti gli attori della comunità internazionale, affinché si impegnino nel far cessare le ostilità“. Insieme alle parole, ha previsto un gesto significativo per il prossimo 25 marzo.
Durante la Celebrazione della Penitenza, che avverrà nella Basilica di san Pietro, Papa Francesco attuerà la consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Si tratta di un atto spirituale che, come dichiara l’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, “era atteso da molto tempo”, e che soddisfa le preghiere dei fedeli ucraini che vivono in tutto il mondo.
La stessa cerimonia verrà contemporaneamente celebrata nel Santuario di Fatima anche dal cardinale Konrad Krajewski. Qualcuno potrebbe collegare questo fatto alle profezie contenute nel Terzo Segreto. Sicuramente rappresenta, per ogni fedele del mondo, un momento di profondo raccoglimento e preghiera a favore di tutti quelli che stanno soffrendo. E soprattutto volta a risvegliare il cuore degli uomini.
Papa Francesco e il Terzo Segreto, le interpretazioni del messaggio
È lo stesso Shevchuck che, ringraziando il Santo Padre, ricorda come nel messaggio segreto riferito ai pastorelli, ci sarebbero dei riferimenti chiari alla guerra in Ucraina. Senza dubbio, il messaggio di Fatima, svelato nel 2020, può suscitare alcune conclusioni. Ad esempio l’inevitabilità di una Guerra Mondiale se l’umanità continuerà a perseguire la filosofia del profitto.
In questo senso viene vista anche la consacrazione di Papa Francesco delle terre russe e ucraine. Questo perché tra le righe del messaggio rivelato ai pastorelli si trova più volte una figura “vestita di bianco” – di qui il riferimento al Santo Padre. Il quale, attraversando terre dilaniate dalla guerra, andrebbe incontro, “afflitto di dolore e di pena” alla morte insieme ad altri vescovi, religiosi ma anche uomini e donne “di potere” per mano di uomini armati.
Sembra dunque un monito molto preciso quello che i “padri spirituali” e Papa Francesco stanno inviando ai popoli. Che la guerra non fa vincere nessuno, che lo strazio e il doloroso senso di impotenza che pervade i cuori delle persone non deve essere visto come una “punizione divina”. Ma che possiamo fermarlo, con la volontà, con la consapevolezza che la sofferenza di bambini, donne, uomini e anziani non porta a nessuna reale vittoria.