Tempesta solare, vediamo nel dettaglio che cosa accade al nostro pianeta quando si verificano un evento del genere.
L’1 Settembre del 1859 si è verificata sul nostro pianeta la più grande tempesta solare mai registrata. Quel giorno infatti la città di Carrington venne colpita dalla potenza generata dal plasma solare.
E ci furono delle conseguenze che oggi sembrano difficili da immaginare. Ad esempio, la spettacolare aurora boreale che siamo abituati a vedere in posti come il Canada o la Siberia, ebbe luogo in località molto differenti.
Tempesta solare, quali sono le conseguenze elettromagnetiche di questo evento
Si verificò in Colombia, sotto gli occhi increduli degli abitanti del luogo. Senza dimenticare le conseguenze elettromagnetiche. Tutte le linee telegrafiche si spensero all’improvviso per quattordici ore di seguito. Certo, la tecnologia di quel tempo era molto diversa da quella di cui disponiamo oggi.
Questo però non deve trarre in inganno, o creare un falso senso di sicurezza. Se oggi si verificasse ad esempio lo stesso e identico evento geomagnetico, le conseguenze e i disagi sarebbero inimmaginabili. Se da un lato siamo progrediti, e abbiamo a disposizione una tecnologia più sicura, più al riparo dalle interferenze, dall’altro il numero di dispositivi a cui ci colleghiamo ogni giorno è almeno dieci volte di più.
Tempesta solare, il sistema scelto per misurarne l’intensità
Ma come è possibile rilevare e misurare un evento del genere? Un sistema lo fornisce la National Oceanic and Atmospheric Administration. Si chiama Scala G ed è un sistema che permette di misurare la forza di una eruzione in cinque livelli. Quanto accade a Carrington naturalmente è stato classificato come G5, il massimo che una tempesta solare può raggiungere in questa misurazione.
Un altro evento geomagnetico che è restato nella storia occidentale, si è verificato in Quebec nel 1989. I danni sono stati notevoli. Basti solo pensare che la forza di questa tempesta ha causato il collasso della rete elettrica gestita dall’azienda Hydro-Quebec. Ma non solo, perché la tempesta riuscì a danneggiare anche un trasformatore in New Jersey, disattivando gli interruttori della rete. ù
Un evento che provocò come diretta conseguenza cinque milioni di persone lasciate senza luce quella notte per circa nove ore.
Cosa accadrebbe oggi con una tempesta solare di grande intensità?
Se oggi si verificasse una tempesta solare di grande intensità, non siamo nemmeno sicuri che con la tecnologia attuale i servizi internet non si interrompano. Per questo i grandi colossi della tecnologia come Google lavorano a soluzione che permettano di proteggere i loro dispositivi e metterli al riparo anche da questi eventi geomagnetici che per quanti rari, accadono.
In ogni caso, di piccole tempeste solari, non certamente forti come quella di Carrington o del canda, ne capitano molto spesso sul nostro paese. L’ultima ad esempio si è verificata alcune settimane fa. È stata classificata come G1, e dunque a basso rischio. Non si sono verificati grandi danni, anzi questo ha permesso alle persone di prendersi il meglio delle conseguenze di questo evento.
E di avere cioè la possibilità di vedere un’aurora boreale. Di queste tempeste solari a bassa intensità, il nostro mondo ne ospita più di duemila ogni decennio e questo è forse uno dei periodi più tranquilli in tal senso, in quanto gli altri secoli capitavano con molta più frequenza.
Come nascono le aurore boreali?
Ma esattamente, perché subito dopo si verificano le aurore boreali? Quando accade un evento geomagnetico del genere, le particelle si scontrano con la nostra atmosfera. Ma è il plasma solare che permette di ionizzare le molecole di ossigeno con quelle di azoto che sono presenti nella nostra aria. Questo genera il fenomeno dell’aurora boreale, che si verifica sempre dopo una tempesta solare, a latitudini inaspettate. Nel caso della tempesta di Carrington, la conseguente aurora risultò visibile persino dalle Hawaii.