Busta paga più alta da subito con sconto vantaggioso: lo dice l’INPS

Da gennaio 2022 l’INPS comunica che molti lavoratori riceveranno una busta paga più alta. Attenzione a non perdere questo vantaggio.

Attraverso la circolare n.43/2021, l’INPS ha precisato che tutti i lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico sia di quello privato), con una paga mensile lorda non superiore ai 2.692 euro, hanno diritto allo sconto sull’aliquota dei contributi previdenziali. Si applica, inoltre, anche sulla tredicesima.

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Tale sgravio contributivo è stato introdotto dalla nuova Legge di Bilancio, all’art. 1 comma 121. Spetterà al datore di lavoro applicarlo in busta paga e non inciderà sugli aspetti previdenziali.

Busta paga con riduzione dei contributi: che cos’è e chi può usufruirne

Eccezionalmente ed in via sperimentale, per i periodi lavorativi compresi tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022, i dipendenti (tranne quelli del settore domestico) avranno diritto ad uno sconto sull’aliquota previdenziale dello 0,8%.

I contributi previdenziali sono delle erogazioni obbligatorie, che il datore di lavoro versa all’ente previdenziale.  Il loro scopo è quello di assicurare il lavoratore contro eventi che potrebbero renderlo non più idoneo al rapporto lavorativo (ad esempio malattia, maternità, disoccupazione).

Lo sgravio dei contributi previdenziali riguarda tutti i lavoratori subordinati (anche a termine, con contratto di apprendistato o lavoro agricolo) e tutti i datori di lavoro (non necessariamente imprenditori) su territorio italiano.

Inoltre, non è necessario il Durc (il documento che attesta la regolare posizione contributiva, previdenziale e assistenziale) nè l’autorizzazione UE.

Quando spetta lo sgravio?

Si può accedere al beneficio solo se la paga mensile lorda del lavoratore non è superiore ai 2.692 euro. È, inoltre, applicabile anche sulla tredicesima pagata a dicembre (o in un altro mese, qualora il contratto termini prima del 31 dicembre 2022), ma non su ulteriori mensilità (come la quattordicesima).

L’INPS, inoltre, ha precisato che, se in un mese la paga dovesse essere maggiore di 2.692 euro, allora la riduzione non potrà essere applicata per l’intera mensilità.

Effetti sulle pensioni

L’agevolazione riguarda tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Con lo sconto dello 0,8%, dunque, i dipendenti privati pagheranno un’aliquota dell’ 8,23% (invece di 9,19%); i lavoratori pubblici, invece, verseranno un’aliquota dell’ 8%, piuttosto che dell’ 8,8%.

Questo meccanismo, tuttavia, non deve preoccupare in relazione alle pensioni. Non comporta, infatti, alcun tipo di conseguenze sulle pensioni, perché l’aliquota relativa alle prestazioni pensionistiche rimarrà la stessa. Quella, cioè, attuale del 33%.

Cosa deve fare il datore di lavoro

La legge prevede delle operazioni da parte del datore di lavoro. Quelli dell’ambito privato, infatti, dovranno presentare i valori “L024” e “L025” nei flussi Uniemens, da marzo 2022 fino al 30 aprile 2022. Gli arretrati dei mesi di gennaio e febbraio, invece, potranno essere ripristinati con il flusso di maggio 2022. Come accade per le altre operazioni, qualora l’attività fosse sospesa o cessata, bisognerà utilizzare la procedura delle regolarizzazioni (Uniemens/vig).

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