È possibile chiedere all’Agenzia delle Entrate il rimborso dei soldi pagati nel caso subentri un errore nel 730? Verifichiamolo
L’errore capita non solo perché il contribuente ha sbagliato a versare imposte o tasse, ma anche per aver ricevuto detrazioni fiscali che non si aspettava.
Il rimborso fiscale è quindi la restituzione di una parte dei soldi che un contribuente ha versato in più. Insomma, un credito in suo favore verificatosi dopo il controllo della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Rimborsi per errore 730: domanda all’Agenzia delle Entrate
Un contribuente può chiedere al Fisco i rimborsi per le tasse pagate in più. Due sono i modi per farne richiesta. Il primo è presentare una domanda all’Agenzia delle Entrate (AdE); il secondo è inserire il credito dovuto nella dichiarazione dei redditi.
Il primo metodo è quello più utilizzato per chiedere il pagamento dei rimborsi. Si tratta di presentare una domanda relativa alle imposte dirette o a quelle sul reddito all’Agenzia delle Entrate. La domanda di solito si presenta in carta semplice, se non è previsto un modello. Deve contenere l’indicazione dell’importo richiesto; la motivazione che cui si ha diritto al rimborso; i documenti utili per dimostrare la validità della richiesta. Inoltre, deve indicare un recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica.
La documentazione deve essere presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale del contribuente.
Invece, l’istanza per i rimborsi relativi all’imposta di registro e alle altre imposte dirette diverse dall’IVA deve essere presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate a cui risulta l’atto oppure all’ufficio territoriale dell’AdE in ragione del domicilio fiscale. In questo caso solo se mancasse l’atto registrato.
Comunque, si sbagliasse ufficio la domanda di rimborso in automatico verrebbe trasmessa a quello competente.
Sia le domande di rimorso di imposte dirette sia quelle indirette posso essere:
- gestite tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate;
- inviate via email, Pec o posta ordinaria;
- consegnate allo sportello dell’ufficio territoriale di competenza. Solo in questo ultimo caso insieme alla domanda deve essere allegato anche un documento di identità valido.
Quando presentazione la domanda
I tempi di consegna della domanda all’Agenzia delle Entrate è diversa a seconda del tipo di rimborso. Se si presenta una dichiarazione integrativa a favore la domanda va fatta entro il “31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione” (art. 43 del D.P.R 600/73). Rimborsi relativi alle imposte sui redditi, versamenti diretti o ritenute il termine di presentazione della domanda è di 48 mesi dal versamento (quattro anni). La domanda relativa ai rimborsi per imposte indirette va fatta entro due anni (36 mesi) dalla data del versamento.
Nel caso in cui la domanda è respinta il contribuente può presentare un ricorso. Anche in caso di “silenzio rifiuto” cioè se la risposta non arriva entro 90 giorni, si può presentare un ricorso.
Domanda tramite la dichiarazione dei redditi
Il secondo modo in cui un contribuente può richiedere il rimborso delle tasse pagate in più è attraverso la dichiarazione dei redditi. Questa proceduta è considerata dal Fisco la più sicura e immediata. Inoltre, la rettifica della dichiarazione è un comportamento che un contribuente fa normalmente.
Anche in questo caso le procedure sono due. I dipendenti o i pensionati che utilizzano il modello 730 possono ricevere il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. I primi attraverso la busta paga, i secondi nel cedolino della pensione. Generalmente, il rimborso è erogato nel primo stipendio dopo la richiesta del rimborso. Quindi nel mese di luglio per i lavoratori dipendenti e tra agosto e settembre per i pensionati.
Se il contribuente presenta invece, il modello Redditi (ex modello Unico), la richiesta dei rimborsi deve essere indicata nel quadro RX. Se non viene espressamente richiesto potrà essere inserito nella dichiarazione dell’anno successivo.
Dopo i controlli, l’Agenzia delle Entrate rimborserà direttamente la somma dovuta tramite bonifico bancario o postale. Quindi bisogna indicare al Fisco le coordinate del conto corrente. Altrimenti i rimborsi saranno pagati con assegni vidimati emessi da Poste Italiane. In questo caso, potrà essere versato sul proprio conto o incassarlo.