La vicenda è chiaramente nota a tutti, la necessità di rimodernare il nostro apparato di ricezione, qualora non fosse presente nelle tv di ultima generazione per la ricezione delle nuove frequenze del digitale terrestre. Miglioramento della qualità video, miglioramento delle stesse strutture tecniche che di fatto consentono una migliore fruizione dell’intero apparato. Una vera e propria rivoluzione tecnica in cui si è vista in maniera abbastanza decisiva anche la stessa mano dello Stato a sostegno degli italiani.
La possibilità insomma di accedere a determinati bonus per l’acquisto per l’appunto dei decoder di cui sopra ed in alcuni casi di cambiare la propria tv rottamando la vecchia. Un intervento forte, deciso, che ha permesso a milioni di italiani dotarsi delle nuove apparecchiature spendendo il minimo, ed in alcuni casi in maniera del tutto gratuita. Fasce di reddito e d’età hanno di fatto contribuito a delineare l’intervento. In alcuni casi però non tutto è andato cosi come sarebbe dovuto. Molti gli italiani rimasti in qualche modo a bocca asciutta.
Il decoder gratis è scomparso: il bonus tv che non ha accontentato gli ultrasettantenni
Lo scorso dicembre il Governo italiano presieduto da Mario Draghi aveva stanziato la bellezza di 5 milioni di euro destinati all’acquisto di nuovi decoder digitale terrestre per gli ultrasettantenni. Il tutto all’interno di una manovra molto più imponente destinata in generale ai bonus tv. Stando alle notizie diffuse in quei giorni l’indicazione generale rispondeva bene o male alla seguente direttiva: “Chi ha più di 70 anni e un trattamento pensionistico che non supera i 20.000 euro all’anno ha diritto ad un decoder DVB-T2 gratis che gli verrà consegnato a domicilio“.
Intermediario per l’intera operazione era e di fatto è Poste italiane, per la distribuzione degli apparecchi ai destinatari prescelti. L’operazione in questo modo è partita con il Ministero in contatto con i vari produttori a chiedere la diponibilità di vendere i decoder in questione ad una cifra inferiore ai 30 euro. Raccogliendo le varie adesioni si sarebbe quindi dovuti arrivare a febbraio per la partenza della fase di distribuzione dei decoder stessi. Cosi non è stato. Successivamente è quindi poi partita la fase di adesione dei cittadini, con le richieste che formalmente sono partite.
Lo schema prevedeva dunque l’adesione ed il ritiro del decoder presso l’ufficio postale indicato. Il problema ancora una volta è stato di natura organizzativa. Nessun decoder consegnato a Poste italiane, nonostante le adesioni delle aziende produttrici e le richieste arrivate dagli italiani. Morale della favola il sistema non ha funzionato, il Ministero di fatto ha fallito per quel che riguarda la fase organizzativa e tantissimi italiani sono ancora senza decoder.
In alcuni casi chiaramente molti hanno provveduto ad acquistarne uno per conto proprio. Condizione che nel frattempo si è resa necessario per non rischiare di vedere la propria tv di colpo oscurata. Ad oggi insomma il piano del Governo è momentaneamente fallito. Non si conoscono i tempi effettivi di recupero. Ad oggi, non è ancora possibile comprendere quali saranno le nuove fasi che riguarderanno la consegna dei vari apparecchi. La situazione è in fase di stallo, per marzo niente ancora si è mosso e si arriverà chiaramente alle settimane successive sperando che il tutto possa sbloccarsi. Gli italiani nel frattempo attendono, ancora.