A partire dal 1° marzo è in vigore l’Assegno unico e universale per i figli. Per accedere è necessario avere un ISEE valido.
L’assegno unico ha sostituito tutte le altre agevolazioni per il sostegno alla famiglia: dal bonus figli minori all’assegno di maternità. Non si accede più tramite il reddito, ma con l’ISEE, l’Indicatore della situazione economica.
Potrà essere richiesto anche con ISEE superiore a 40mila euro. È necessario presentare la DSU per ottenere l’ISEE.
Quindi, l’assegno non sarà più inserito in busta paga come accadeva con gli assegni del nucleo familiare, ma sarà l’INPS che comunicherà la data del pagamento e verserà l’assegno direttamente sul conto corrente del richiedente. Nel caso in cui l’ISEE fosse errato quali sono le conseguenze? Si possono correggere gli errori?
Assegno unico e universale: cosa cambia
L’Assegno unico e universale è un bonus a sostegno delle famiglie con figli a carico. Il bonus verrà attribuito per ogni figlio entro i 21 anni. Nel caso in cui il figlio a carico sia in una condizione di disabilità i limiti di età non saranno validi. L’assegno sarà concesso anche ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati dal settimo mese di gravidanza.
Invece, se il figlio è maggiorenne e fino ai 21 anni, l’assegno è riconosciuto in presenza dei seguenti requisiti:
- frequenza di un istituto scolastico o iscrizione a un’università;
- svolgimento di un tirocinio oppure attività lavorativa con un reddito inferiore a 8mila euro;
- iscrizione al centro per l’impiego come disoccupato o in cerca di lavoro;
- svolgimento del servizio civile universale.
Ma cosa significa figli a carico? Si intende quelli che fanno parte del nucleo familiare indicato dall’ISEE in cui deve essere presente il beneficiario dell’assegno.
ISEE difforme: come correggere la domanda
Secondo i CAF, centri di assistenza fiscale, molti contribuenti consegnano un ISEE difforme. Un errore che può costare caro se si pensa che questo documento è importante per richiedere, tra le tante pratiche, anche l’Assegno unico e universale. Spesso si tratta di dimenticanze che i cittadini possono sanare abbastanza velocemente. Altre volte, invece, sono i dati verificati sulle DSU, che l’INPS inserisce automaticamente, a essere sbagliati. Si stima che il 10% delle pratiche ISEE inviate ai CAF contengano errori.
L’INPS nella circolare n.23 del 9 febbraio stabilisce che in caso di ISEE difforme, la domanda per l’assegno unico verrà lavorata e liquidata in base al valore dell’ISEE dichiaro. Ovviamente l’utente riceverà un avviso che entro la fine dell’anno dovrà regolarizzare la pratica e “qualora ciò non dovesse avvenire, si procederà al recupero dell’importo eccedente il minimo che sarebbe spettato in assenza di ISEE”.
Anche il CAF potrebbe commettere errori. In questo caso la pratica può essere rettificata oppure andrà inviata una nuova DSU. È anche possibile consegnare presso gli uffici dell’INPS di competenza tutta la documentazione che confermi la veridicità dei dati inseriti nella dichiarazione.