Il regime forfettario è previsto per i liberi professionisti a partita IVA, come alternativa al regime ordinario. In quali casi?
In presenza di determinati requisiti, il professionista ha la possibilità di optare per il regime forfettario, soprattutto quando l’attività lavorativa è nella fase iniziale ed i guadagni non ancora stabili. Tale regime, infatti, comporta dei vantaggi importanti.
Regime forfettario: che cos’è?
Il regime forfettario è un tipo di regime agevolato, previsto per coloro che svolgono un’attività o una professione, da liberi professionisti o ditta individuale. È stato introdotto, per la prima volta, nel 2011 con la denominazione di “regime dei minimi” ed è stato, poi, modificato con la legge n. 190/2014 con un innovativo regime fiscale agevolato.
Dal 2016, invece, è in vigore un unico regime agevolato, il cd. “regime forfettario”.
I requisiti per poter accedere al regime forfettario
Per aderire al regime forfettario e mantenerlo, la legge richiede che i professionisti abbiano specifici requisiti, relativi all’anno precedente la richiesta di apertura partita IVA. In particolare, bisogna che:
- i guadagni dell’anno precedente non superino la soglia massima delle entrate annue, che variano a seconda dell’attività svolta. Tale soglia va dai 25.000 ai 50.000 euro;
- le spese per il lavoro dipendente o relative al pagamento di collaboratori non superino i 5.000 euro lordi annui;
- il totale al lordo dei beni strumentali nell’anno precedente non superi i 20.000 euro;
- altri eventuali redditi da lavoro dipendente o pensione non siano superiori ai 30.000 euro annui.
Il regime forfettario può essere mantenuto anche da un pensionato?
Un pensionato INPS, che svolge una libera professione con partita IVA, guadagnando circa 6/7.000 euro annui, può aderire al regime forfettario?
Tra i requisiti per beneficiare del regime agevolato vi è anche l’ipotesi in cui si percepisca una pensione fino a 30.000 euro annui. Se, dunque, il pensionato rientra in tale limite, può godere del regime agevolato con aliquota fissa al 15% (al 5% per i primi 5 anni).
Per quanto riguarda, invece, il reddito derivante dall’attività da libero professionista svolta, il limite varia a seconda della specifica attività o professione. In ogni caso, il massimale annuo è di 65.000 euro.
Quando non si può aderire al regime agevolato?
Nel caso in cui si percepisca una pensione superiore ai 30.000 euro annui, non si può aderire al regime agevolato. A stabilirlo è il comma 57, lettera d–bis, della legge 190/2014, come modificato dalla Legge di Stabilità 2016.
Allo stesso modo, il regime forfettario si interrompe dall’anno successivo a quello in cui vengono non si possiedono più i requisiti o se interviene un’ipotesi di esclusione. Per il conteggio, in base a quanto sancito dall’articolo 1, comma 692 della legge 160/2019, tutti i redditi da lavoro dipendente e assimilati percepiti fino al 12 gennaio, vengono presi in considerazione insieme a quelli dell’anno precedente, quindi rientrano nel tetto massimo.