Omicron XE è la terza mutazione generata dalla farianet sudafricana del Covid. Vediamo nel dettaglio cosa dice la scienza.
Da quanto è stata identificata dopo aver invaso il vecchio continente per primo, la variante Omicron si è sempre distinta per una minor letalità rispetto al ceppo originario del virus. Al contempo, si è però rivelata molto più contagiosa, facendo letteralmente schizzare alle stesse in ogni parte del pianeta, i casi di contagio.
Adesso, la variante 1 di Omicron sta venendo gradualmente sostituita dalla sua seconda mutazione, considerata comunque estremamente similare all’originale per quanto riguarda decorso e sintomi.
Omicron XE, il monito lanciato in questi giorni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
E d’altronde, proprio a causa dell’elevato numero di contagi causato da Omicron, la Cina si è ritrovata costretta a dover imporre dei nuovi lockdown alla popolazione, in particolar modo nella città di Shanghai. Qui la situazione preoccupa così tanto il governo di Pechino, che sul territorio sono stati mandati migliaia di operatori sanitari per evitare che la situazione sfugga di mano.
Ma negli ultimi giorni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un nuovo allarme. Omicron ha infatti sviluppato una nuova variante, che è stata chiamata XE, diversa anche dalla seconda. Secondo gli esperti infatti, questa terza mutazione dall’originale sudafricani, è diversa rispetto alle altre due, anzi risulta una sorta di mix di entrambe. Questo nuova variante arriva oltretutto in un momento in cui il mondo intero ha finalmente deciso di tornare alla normalità.
Secondo l’Oms è necessario che la politica non dimentichi che l’emergenza sanitaria non è finita
Tantissime nazioni hanno ormai rimosso da tempo la maggior parte delle restrizioni. E persino il nostro paese, tra i più rigidi nella gestione della pandemia, ha tolto tantissime limitazioni, anche perchè sono scaduti i termini entro cui era possibile mantenere lo stato di emergenza. Per questo l’OMS, alla luce di questa nuova scoperta, nei giorni scorsi ha lanciato un appello per ricordare ai leader politici di tutto che l’emergenza sanitaria non è ancora finita.
E credere il contrario, potrebbe portare a una sottovalutazione che consentirà l’esplosione di una nuova ondata di contagi. Non si deve dunque secondo l’ente internazionale di sanità pubblica, abbassare troppo la guardia adesso.
Omicron XE, ecco cosa sappiamo di questa nuova variante
Ma cosa sappiamo esattamente di questa nuova Omicron XE appena scoperta? Vediamo nel dettaglio. La stessa Oms, in uno dei suoi report, scrive “XE appartiene alla variante Omicron fino a quando non si possono trovare differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità”.
Questa nuova mutazione del ceppo sudafricano, è stata scoperta in Inghilterra il 19 gennaio del 2022. A partire da quel momento, sono stati registrati di XE circa seicento casi in tutto il mondo. Le ultime stime, indicano che al momento Omicron XE ha un grado di contagiosità che risulta superiore del dieci per cento a Omicron 2. Si tratta però di stime e studi molto preliminari, e occorrerà molto più tempo per saperne di più. Il Tata Institute for Genetics and Society ha invitato negli ultimi giorni la popolazione mondiale comunque a non andare nel panico.
Al momento, non c’è motivo di pensare che si tratti di una variante più pericolosa delle precedenti. Vi è dunque soltanto bisogno che la comunità scientifica si limiti al momento a monitorare con attenzione il fenomeno. Il direttore del TIgs Rakesh Mishra ha dichiarato in proposito: “Al momento non è presente alcuna indicazione che evidenzi che questa nuova variante è così forte da poter causare una nuova ondata. Dobbiamo aspettare ancora un po’ di tempo per fare commenti su quanto possa essere trasmissibile”.
La sensazione comunque è che forse c’è stato troppo entusiasmo nelle ultime settimane, ed è ancora troppo presto per dire che siamo realmente fuori da questa pandemia che ha cambiato per sempre le nostre vite negli ultimi due anni.
Omicron XE, le dichiarazioni del direttore del TIGS
Anche per questo Mishra ha lanciato un monito alla popolazione: “È un peccato che una certa sezione della società sembri ansiosa di dichiarare che la pandemia è finita. Le persone dovrebbero prendersi cura usando mascherine, somministrando vaccini come da regola ed evitando inutili raggruppamenti in spazi affollati, soprattutto in spazi chiusi. Bisogna agire in modo civile indossando le mascherine”.
Al momento, come si spiegava in precedenza, ci sono pochissime informazione circa la nuova variante Omicron XE. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute Speranza, ha dichiarato che “la variante è ancora sotto osservazione, ci sono 600 casi in Gran Bretagna, che è il Paese che agevola la selezione di varianti perché dal 24 febbraio non ha nessun tipo di precauzione”.
Secondo Ricciardi chi ha fatto solo due dosi di vaccino corre dei seri rischi
Ricciardi però ha fatto in proposito un’affermazione che ha avuto grande risalto mediatico nel nostro paese negli ultimi giorni. Lo scienziato ha infatti spiegato che, con l’arrivo di questa nuova variante, chi ha fatto soltanto due dosi di vaccino è come se non fosse vaccinata.
Sappiamo infatti che questo farmaco fornisce una protezione limitata che diminuisce nel tempo. E dunque chi non si è sottoposto alla terza dose, va considerato da Ricciardi come un vero e proprio NO-Vax.
E forse anche per questo il Ministro Speranza è tornato a parlare nelle ultime settimane di una nuova approvazione della quarta dose. Al momento infatti, questa è stata autorizzata in Italia soltanto per gli immunodepressi. ma il governo valuta adesso se estenderla ad altre categorie. E forse la comparsa di Omicron XE, potrà dare una spinta decisiva in tal senso.