Navi da guerra russe nei nostri mari: la paura “che succeda davvero”

La situazione nel Mediterraneo si sta facendo sempre più allarmante. Da qualche tempo, navi da guerra russe nello Ionio sono monitorate nei movimenti.

Il conflitto tra Russia e Ucraina, le parole dei rappresentanti dei Paesi della NATO, le azioni politiche e le sanzioni attuate verso il Cremlino non stanno producendo risvolti “rassicuranti”. Nel mentre, gli esperti in strategie militari osservano e cercano di capire quali saranno le mosse di Putin.

navi da guerra russe
Adobe Stock

Al momento, e più precisamente da almeno 2 mesi, l’incrociatore Varyag e il caccia Tributs “puntano” le tre portaerei dell’Alleanza atlantica: Truman, De Gaulle e Cavour. È stato persino intercettato un sottomarino russo al largo di Cipro. Anche se pare si tratti di un’emersione avvenuta per problemi “tecnici” e non di altra natura. Fatto sta che la tensione è al momento altissima.

Navi da guerra russe verso la Calabria, le ipotesi e gli scenari possibili

Le informazioni fornite dal sito CovertShore, che è uno dei portali più attendibili se parliamo di questioni militari, fanno paura. Segnalata anche la presenza di altri 3 sottomarini russi nel Mediterraneo. La dotazione di armi dei sottomarini, così come delle navi da guerra, è in grado di abbattere le portaerei. Ma anche di raggiungere i territori ucraini direttamente dal Mar Ionio.

Sicuramente queste “mosse” da parte della Russia fanno parte di una strategia ben precisa. Ma ancora gli esperti non hanno intravisto la totalità degli scenari possibili. La massima preoccupazione viene dalle dichiarazioni rilasciate da Ettore Greco, (vicepresidente vicario dell’Iai e responsabile del programma di ricerca Multilateralimo e governance globale).

La NATO sembra intenzionata ad “agire con forza” in caso uno dei Paesi che fanno parte dell’Alleanza vengano attaccati. Si parla di ipotesi di utilizzo di armi chimiche. Come non pensare allora allo stato di allerta e alle disposizioni che circolano attualmente?

Ricordiamo che all’Esercito sono state inviate circolari dove si invita a “essere pronti al combattimento”. Il Ministero della Sanità ha effettuato un inventario delle pillole allo Iodio sul territorio italiano. Nelle linee guida del piano d’emergenza vi sono consigli alla popolazione, in cui si invita a rimanere chiusi in casa per almeno due giorni. Nel caso di contaminazioni nucleari o chimiche. Sono già persino pronti piani di bonifica di terreni e/o cibi che potrebbero rappresentare un pericolo se contaminati.

Sembrano tanti piccoli (terribili) passi verso un “inevitabile” che nessuno ha il coraggio di immaginare. Chi non è “addetto ai lavori” e non comprende le tattiche e le strategie militari, può comunque immaginare cosa stia succedendo nelle “alte sfere”. Ed è un vero incubo.

Gestione cookie