Se hai questi sintomi ti spetta un assegno al mese, sono in pochi a saperlo

I sintomi generati dalla tiroide possono causare patologie che, se accertate dalle commissioni mediche, fanno scattare il diritto all’assegno invalidità.

I problemi alla tiroide sono molto più diffusi di quanto non si creda e per le persone affette da questi disturbi possono emergere patologie che, se accertate in base all’iter di legge, danno accesso all’assegno di invalidità. Inoltre, ricordiamo che è possibile ottenere l’esenzione del Ticket sanitario, sono 9 le possibilità.

Sintomi tiroide
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Non è vero quanto recentemente indicato in diverse notizie web, in merito ad un cosiddetto “bonus tiroide” o anche “bonus diabete”, specificamente pagato dall’INPS a coloro che soffrono di patologie legate alla tiroide o al diabete. Siamo infatti innanzi all’ennesimo caso di fake news, giacché al momento lo Stato non ha ancora predisposto alcuna misura specifica di questo tipo, per i citati malati.

Sintomi tiroide: quando si ha diritto all’assegno di invalidità e legge 104, facciamo chiarezza

Il punto è però capire se e che in che modo, in relazione alle patologie legate ai problemi alla tiroide, la persona affetta può aver la possibilità di fruire dell’assegno di invalidità INPS. Scopriamolo di seguito, nel corso di questo articolo.

Per rispondere alla appena citata domanda, occorre chiarire in sintesi natura e funzione della tiroide. Quest’ultima consiste in un’importante ghiandola, situata alla base della gola, dalla quale dipende in particolare la regolazione dei meccanismi del metabolismo, per il tramite della produzione di ormoni.

Ciò che preme ricordare è che in caso di problemi alla tiroide, legati ad un eccesso di produzione di tali ormoni (ipertiroidismo) o ad una carenza degli stessi (ipotiroidismo), possono insorgere differenti malattie e patologie, con ripercussioni anche rilevanti sul complessivo stato di salute del malato.

Ebbene, alla luce di ciò, rimarchiamo che dal lato medico-legale, ossia sul piano delle valutazioni oggettivamente effettuabili ai fini dell’assegnazione di un grado di invalidità, vale quanto segue:

  • non sono tanto le malattie tiroidee in se stesse ad assumere significato sul piano della tutela Inps nei confronti del malato;
  • piuttosto sono le conseguenze patologiche delle malattie tiroidee ad assumere una oggettiva gravità, che conduce ad una vera e propria condizione di invalidità del paziente, e come tale valutabile dall’Istituto di previdenza sociale.

In altre parole, non è vero che esiste un bonus tiroide propriamente detto, bensì sussiste la possibilità che le patologie scaturenti dai disturbi alla tiroide, diano luogo ad un apprezzabile grado di invalidità percentuale, ovvero idoneo a dare l’accesso ai benefici economici previsti dalle norme vigenti.

Tutela INPS, invalidità civile e patologie tiroidee: gli obblighi del malato

Alla luce di quanto appena ricordato, al fine di ottenere la tutela legata all’accertamento dell’invalidità civile sono valevoli le seguenti le regole generali:

  • il paziente dovrà in primis rivolgersi al medico curante per la predisposizione e la trasmissione in modo telematico della certificazione della malattia;
  • detta certificazione dovrà ovviamente riportare le infermità invalidanti riscontrate e il relativo grado percentuale;
  • tramite il codice rilasciato dal medico, il malato dovrà occuparsi della presentazione telematica della domanda di invalidità.

Circa l’ultimo punto, il paziente potrà adempiere all’obbligo sia personalmente, sia servendosi delle attività fornite dal patronato.

Il momento clou ai fini dell’accertamento dell’invalidità è rappresentato dallo step successivo. Infatti, il paziente sarà convocato innanzi alla commissione medica, la quale sarà tenuta ad emettere un verbale di accertamento medico-legale con l’indicazione delle patologie riscontrate e la percentuale di invalidità assegnata di fatto al paziente.

Invalidità civile e benefici economici: gli importi 2022

A seguito del citato iter e del riconoscimento dell’invalidità civile, a favore del paziente con disturbi alla tiroide e patologie conseguenti ed accertate, conseguono distinti benefici in rapporto al grado riconosciuto d’invalidità e ad altre condizioni. I dettagli nella seguente tabella.

pensione di inabilità: gli invalidi civili ai quali sia stata riconosciuta un’inabilità totale e permanente (100%), di età tra i 18 e i 67 anni ed in possesso di un reddito inferiore per il 2022 ad euro 17.050,42, possono accedere alla pensione di inabilità per gli invalidi civili. L’ammontare 2022 è pari ad euro 291,69 mensili per 13 mensilità (su accertamento sanitario dell’invalidità);

assegno mensile agli invalidi civili 2022 pari ad 291,69 euro a queste condizioni: invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 67 anni; con percentuale di invalidità compresa tra il 74 ed il 99%; no attività lavorativa; in possesso di un reddito annuo personale non superiore (per il 2022) ad euro 5.010,20

indennità di accompagnamento: a coloro i quali è accertata un’inabilità totale e permanente (100%), con impossibilità di deambulare autonomamente senza il supporto di un accompagnatore, e di compiere in autonomia gli atti quotidiani senza un’assistenza continua, è data la possibilità di inoltrare domanda all’INPS (con il succitato accertamento sanitario) allo scopo di conseguire l’indennità di accompagnamento 2022, di un ammontare pari a euro 525,17 mensili.

indennità mensile di frequenza: si tratta di misura di sostegno alle famiglie di minori invalidi per spese legate alla scuola, pubblica o privata, o necessarie per un centro specializzato di terapie o riabilitazione. La condizione è quella del “minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età” o “minore con perdita uditiva superiore a 60 decibel nell’orecchio migliore”. INPS provvede a versare un’indennità per tutta la durata della frequenza, corrispondente per il 2022 ad euro 291,69 (entro un limite di reddito pari a 5.010,20 per il 2022).

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