I pareri di psicoterapeuti e psicologi confermano quello che noi tutti pensiamo: “non farlo” per troppo tempo porta a diversi problemi.
Il sesso è parte fondamentale del benessere di una persona. Fisico, certamente, ma anche e forse soprattutto emotivo. Studi effettuati da specialisti confermano ancora una volta che essere “in astinenza” per troppo tempo fa davvero “male”. Ecco cosa succede a corpo e mente quando si ha una vita sessuale insoddisfacente o inattiva.
Anche se la sfera sessuale non può essere analizzata sotto aspetti “standard” su una cosa probabilmente siamo tutti d’accordo. Fa bene al cuore, alla mente e al corpo. Inutile sottolineare la meravigliosa sensazione di quando siamo innamorati, e attratti fisicamente da una persona, che ricambia. L’intimità ci rende più “leggeri”, di buonumore, e rafforza i legami.
E quando ci si ritrova per troppo tempo a non poter vivere appieno questa componente, ne risentiamo “di salute”. La parola (per chi pensasse che si tratti di “dicerie”) agli esperti.
Cosa dicono sessuologi, psicoterapeuti e psicologi
Anche volendo partire dal punto di vista emotivo, finiamo per mettere in gioco le componenti fisiche. Fare sesso, fare l’amore, provare eccitazione ovviamente fa bene all’umore. Questo è dovuto (anche) al rilascio di endorfine e ossitocina, quelli che sono comunemente conosciuti come gli “ormoni della felicità ”.
Di conseguenza, l’astinenza dal sesso – per scelta o perché non si riesce a trovare un partner adeguato – può portare a dei veri e propri stadi depressivi. Certo, come suggeriscono gli esperti, non è solo il sesso che ci rende felici. Sono tante combinazioni di eventi quotidiani che ci portano ad essere più o meno stressati, più o meno soddisfatti. Ciò che emerge dagli studi, però, è che la sfera sessuale ha un ruolo molto determinante nell’insieme.
Ovviamente, non fare sesso per lunghi periodi non capita solo ai single. Anche le coppie possono attraversare momenti in cui il desiderio ha un calo. Sebbene sia chiaro che i sentimenti non debbano essere legati per forza all’attività sessuale, è anche vero che quando manca l’intimità anche la vita di coppia è “a rischio”. Non a caso, lo “stop” sotto le lenzuola molte volte significa proprio che la storia sta finendo.
I cambiamenti nella struttura cerebrale e nelle difese dell’organismo
Alcuni studi, addirittura, associano la mancanza di sesso a una minor crescita del numero dei neuroni nell’ippocampo. Una zona associata – anche – alle funzioni della memoria. Quindi insomma, se si comincia a “scordare le cose” probabilmente non è solo per via dell’età … che avanza.
Un altro aspetto che riguarda l’organismo che si trova in un periodo di mancanza di sesso è legato alle difese immunitarie. Sembra proprio che il benessere generale che si vive quando si hanno rapporti continui e soddisfacenti aumenti la forza di combattere le malattie. Ciò grazie alla maggior produzione di immunoglobuline di tipo A.
Cosa succede al corpo e i “rischi” per la salute
Oltre a tutti i fattori sopra riportati, gli esperti affermano che sia l’uomo che la donna che non hanno rapporti da molto tempo possono andare incontro a disagi di vario tipo.
Nelle donne, soprattutto in vista della menopausa, non fare sesso può portare ad una perdita di elasticità dei muscoli vaginali, nonché di secchezza proprio delle parti intime. Che, a sua volta, può causare dolore durante la penetrazione e quindi mancanza di voglia di avere rapporti. Una “escalation” che potrebbe far perdere la gioia di un’intimità soddisfacente.
Negli uomini, invece, avere rapporti regolari aiuterebbe addirittura a prevenire alcune malattie, come il cancro alla prostata. Ma non solo, gli esperti ci ricordano che fare sesso è un’attività “vascolare” e che praticarlo spesso previene malattie cardiocircolatorie. Si riducono del 45% addirittura le possibilità di avere un infarto.
Quindi, affermare che il sesso fa bene al cuore è politicamente più che corretto, e non delude nessuna delle scuole di pensiero. Né quella prettamente scientifica né quella romantica.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)