Una moneta da un’epoca orma smarrita nel tempo, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio tesoro della numismatica.
Per quanto riguarda le monete, cosi come ormai abbiamo imparato a considerare esistono innumerevoli fattori che possono portarci ad immaginare il relativo valore di un dato esemplare. Cosi come spesso capita di leggere questi fattori possono portare sia a valutazioni realmente eccezionali sia a rapporti in denaro che teoricamente non soddisfano pienamente i collezionisti.
Cosi come si diceva in precedenza è evidente che non si possono in qualche modo omologare fattori distintivi di una moneta e relativo valore. Non può esserci ad ogni modo un discorso che vale sempre, in ogni caso. Persino la data di conio non sempre vuol dire arrivare ad un valore eccezionalmente alto. Possiamo ad esempio scontrarci con una elevata tiratura che in qualche modo quindi non consente all’esemplare in questione di giungere a numeri per quel che riguarda la conversione in denaro particolarmente elevati.
La scoperta fatta per caso qualche tempo fa in Liguria, precisamente a Costa di Murro nei pressi ai piedi del Monte Parodi a La Spezia è davvero sensazionale. Un uomo, lavorando la terra cosi come ogni giorno ha tirato fuori dal nulla, cosi all’improvviso un esemplare da 2 centesimi datato 1862, uno dei tesori veri e propri della vecchia lira insomma, una moneta assolutamente eccezionale che ha subito destato la curiosità dell’improvvisato scopritore. Una delle facciate molto logorata non ha però impedito di comprendere di quale esemplare in particolare si trattasse.
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La moneta in questione mantiene tutti i tratti originali dell’epoca, la lettera “N” ad esempio che simboleggia la produzione presso la Zecca di Napoli, la data di conio, il profilo del sovrano, re di Sardegna e primo re d’Italia. Ci troviamo in ogni caso di fronte ad una scoperta che ha fatto sicuramente emozionare e non poco i milioni di collezionisti disposti a fare di tutto pur di avere una moneta nel genere, in quello stato ritrovata in quelle esatte condizioni. Una situazione davvero unica insomma per certi versi addirittura molto romantica.
La moneta in questione secondo studi approfonditi già allora non aveva chissà quale potere d’acquisto. Non era possibile dunque acquistare chissà cosa con quel tipo di esemplare. Parliamo di pochi centesimi di euro se volessimo rapportare il tutto ad oggi. Al momento dunque quello che sappiamo è che si tratta di una moneta da 2 centesimi, dal valore pratico in quegli anni molto basso e dalla tiratura molto elevata. L’ultimo elemento è dato dal fatto che ad oggi quella moneta, sul mercato dei collezionisti, non detiene chissà quale valore.
A conti fatti, questa moneta, oggi non vale più di 10 euro. Il valore molto basso, cosi come anticipato è dato da una serie di fattori tra i quali la tiratura di certo non bassa. Possiamo però affermare che si tratta di una moneta molto prestigiosa ed in ogni caso assolutamente preziosa. Il fascino di avere tra le mani un reperto in qualche modo datato fine ottocento non è certo qualcosa di poco conto. Nello specifico insomma parliamo di un esemplare che a tutti gli effetti potrebbe arrivare magari ad un asta a valutazioni molto più alte. Se consideriamo poi la modalità di scoperta allora la cosa potrebbe certo cambiare.
Collezionisti insomma stuzzicati certo dalla notizia ma pronti ad intercettare l’esemplare in questione anche attraverso altri canali. Il web oggi offre infatti tale opportunità. La rete negli ultimi anni ha letteralmente rivoluzionato un sistema che oggi è accessibile in una modalità impensabile fino a pochi anni fa. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione insomma, anche in questo settore. Le monete affascinano ancora, attirano e sorprendono. Milioni di collezionisti sono di fatto pronti a tutto ogni giorno, il mercato insomma domina la scena.