In tema di Superbonus 110%, partono i controlli introdotti con il decreto Antifrodi, nuove regole atte a prevenire gli illeciti.
Grazie al decreto Antifrodi, l’Agenzia delle Entrate può mettere in atto una serie di controlli con cui verificare il rispetto delle regole in tema di accesso e sfruttamento dei vantaggi del Superbonus 110%
In applicazione delle disposizioni di cui al decreto Antifrodi (Dl n. 157 del 2021), l’Agenzia delle Entrate – proprio in questi giorni – sta bloccando le cessioni dei bonus casa ritenute a rischio di irregolarità.
D’altronde, non sono affatto poche le frodi scoperte in merito alla cessione del credito. Ben 4,4 miliardi la cifra delle truffe messe a segno nel nostro paese nell’ambito dei bonus edilizi, a partire dal Superbonus 110% per l’appunto: ciò è stato segnalato proprio dal Fisco.
Nell’ambito delle attività condotte dall’Amministrazione Finanziaria, per gli intermediari ecco allora le richieste dei documenti a supporto, pena la cancellazione delle operazioni. Nessun dubbio a riguardo: diversi professionisti stanno ricevendo le prime lettere dell’Agenzia derivanti dall’applicazione del citato decreto. La finalità è ovviamente quella di reprimere i tentativi di aggiramento delle norme in materia di incentivi, tali da poter integrare veri e propri illeciti.
Vediamo allora un po’ più nel dettaglio che cosa sta succedendo in queste ore, in tema di Superbonus 110%, cessione del credito e controlli del Fisco.
Superbonus 110%: controlli preventivi in applicazione del decreto Antifrodi
Proprio il noto quotidiano Il Sole 24 ore riporta la notizia per la quale sono già partite le prime verifiche sulle cessioni dei crediti, legate ai bonus casa, e frutto dell’applicazione de decreto Antifrodi.
In particolare, questo provvedimento contiene misure mirate a contrastare comportamenti fraudolenti e a rafforzare i controlli sulla fruizione delle detrazioni e sulle operazioni di cessione del credito e sconto in fattura.
In sintesi, le Entrate si stanno muovendo con questo schema:
- Svolgimento di controlli preventivi sulle opzioni di cessione del credito e di sconto in fattura per il Superbonus 110% e i bonus casa ordinari;
- Eventuale congelamento per 30 giorni a titolo cautelare, per quelle situazioni che lasciano emergere indicatori di anomalia.
Lo abbiamo accennato sopra: gli uffici dell’Amministrazione finanziaria, nelle lettere ai professionisti che si sono occupati di cessione, chiedono una serie di documenti entro cinque giorni, onde acclarare il rispetto delle norme vigenti.
Quali sono i documenti richiesti dalle Entrate?
Ci si potrebbe lecitamente domandare quali sono nello specifico questi documenti. Ebbene tra essi, come rilevato sempre dal quotidiano di Confindustria, trovano sicuramente spazio:
- il visto di conformità;
- l’asseverazione ‘di efficienza energetica’;
- le fatture relative ai lavori e alle spese pagate per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni, con i relativi pagamenti;
- la Cila, ossia la Comunicazione di inizio lavori asseverata;
- la polizza assicurativa sottoscritta dai tecnici asseveratori.
Si tratta dunque di una pluralità di documenti, la cui richiesta si giustifica in ragione di controlli svolti dall’Amministrazione finanziaria, onde reprimere i casi di frode che con frequenza si sono verificati nei mesi scorsi.
Rimarchiamo che i destinatari delle missive, relative al contrasto delle frodi in tema di Superbonus 110%, sono gli intermediari / professionisti. Dette lettere non saranno ricevute dai contribuenti.
Come sopra accennato, i controlli dell’Agenzia delle Entrate hanno luogo in applicazione delle disposizioni di cui al decreto Antifrodi, mentre i possibili esiti dell’iter sono in sintesi due:
- dopo aver avviato il controllo e passati 30 giorni, la cessione si sblocca in automatico;
- al contrario se dovessero emergere problemi che rendono definitivo il blocco, l’iter si chiude.
Le cessioni del credito nel mirino del Fisco
Il Superbonus 110% può essere sfruttato attraverso la detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute o, in alternativa, gli interessati possono beneficiare del Superbonus, scegliendo:
- Un contributo anticipato come sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi;
- La cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
La scelta verso questa o quell’opzione deve essere comunicata all’Amministrazione finanziaria. In base alle norme vigenti, la cessione può in particolare essere prevista in favore dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi, di altri soggetti e di istituti di credito e intermediari finanziari.
In un contesto in cui la criminalità organizzata non ha avuto difficoltà a inserirsi con intenti fraudolenti, ben si comprende dunque la scelta del Governo di intervenire con l’approvazione del citato decreto e con le suddette misure.
Esso ha stabilito il divieto di cessione ulteriore alla prima, dando la possibilità a partire dall’entrata in vigore della nuova disposizione di fare due ulteriori cessioni a favore di soggetti qualificati (fondamentalmente banche e assicurazioni).