Il conto corrente cointestato prevede un rapporto di fiducia tra gli intestatari. Ciò che può accadere, però, metterebbe in crisi il rapporto.
Prima di aprire un conto cointestato è bene conoscere ogni clausola e condizione del contratto per non cadere in rischi non calcolati.
Le coppie scelgono spesso di aprire un conto corrente cointestato soprattutto nel caso in cui le entrate mensile provengono da un solo partner. Avere un conto, infatti, è piuttosto costoso e mantenerne due quando lo stipendio è uno solo è una scelta non valutata dai clienti di una banca. Gli istituti di credito, dunque, propongono questa soluzione alternativa della cointestazione per poter gestire i risparmi insieme e approfittare di diversi servizi. Oltre ai vantaggi, però, ci sono alcune caratteristiche del conto cointestato che è bene conoscere per scegliere il prodotto migliore ed evitare di far scoppiare la coppia.
Conto corrente cointestato, le tipologie
Le banche propongono ai clienti diverse tipologie di conto corrente cointestato. La prima è la formula a firma disgiunta che prevede l’autonomia per ogni intestatario nello svolgimento delle operazioni. Di conseguenza, non occorre che un titolare interpelli l’altro intestatario (o intestatari) prima di effettuare un movimento come un versamento, un prelievo oppure un bonifico.
Diverso il caso della seconda tipologia di conto cointestato, quello a firma congiunta. Tutte le operazioni e i movimenti prevedono la presenza e l’accettazione da parte di tutti i cointestatari. Si tratta, dunque, di un sistema maggiormente restrittivo che non prevede autonomia né piena libertà. Un terzo prodotto proposto dagli istituti di credito è, infine, il conto a firma mista. Si tratta di un’opzione che limita l’azione dei titolari sul conto solamente su alcune operazioni previste da contratto mentre per tutte le altre risulteranno liberi di agire in autonomia.
I rischi del conto a firma disgiunta e congiunta
I maggiori rischi della cointestazione riguardano l’opzione a firma disgiunta. Tale scelta deve presupporre una cieca fiducia nell’altra persona e la certezza che prelievi, bonifici e assegni vengano utilizzati per il “bene familiare”. Nel caso della firma congiunta, invece, i problemi possono presentarsi nel momento in cui uno degli intestatari obietta un pagamento impedendo all’altro titolare (o ai titolari) di agire.
I rischi maggiore, però, riguardano l’utilizzo dei soldi dato che le verifiche del Fisco sono serrate. Non tutti i cittadini sanno, infatti, che avere il conto cointestato non significa avere la metà dei soldi sul conto stesso (nel caso di due intestatari). Il denaro è di chi lo versa e questa precisazione incide sulle dichiarazioni dei redditi e sulla tassazione. Infine, un altro problema da segnalare riguarda il pignoramento in caso di debiti.
Cosa accade in caso di pignoramento
In caso di pignoramento il 50% della somma presente sul conto cointestato verrebbe bloccata. Questo perché il creditore deve garantire al debitore di avere i mezzi necessari per il sostentamento secondo il principio della solidarietà attiva. Ma se la maggior parte dei soldi appartengono alla parte della coppia che non è responsabile dei debiti e, dunque, non risulta essere destinataria del pignoramento cosa succede? Avvalendosi delle sentenze della Cassazione riguardanti la proprietà del denaro (appartiene a chi li versa) è possibile ipotizzare che la presentazione di prove a sostegno della propria innocenza ed estraneità agli eventi che hanno portato ai debiti potrebbe far “discolpare” l’intestatario del conto e salvare i soldi dal pignoramento.