Secondo Moody’s, nel 2022 Pil delle maggiori 20 economie del mondo, passerà dal 4,3% previsto a febbraio al 3,6%. Il rallentamento economico influisce inevitabilmente sul rendimento dei BTP.
Gli analisti si aspettano che la Bce inizi ad aumentare il tasso sui depositi entro la fine dell’anno, anziché all’inizio del 2023.
Se ciò è in grado nell’immediato di agevolare le banche sul fronte della redditività , migliorando i rendimenti sui prestiti, vi saranno ripercussioni generali su consumi e investimenti. Se a questo si aggiunge l’arresto delle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, l’Europa e l’Italia rischia la tenuta del suo sistema economico.
Btp 2037 analisi e rendimenti a confronto
Per quanto riguarda il BTp 2037 l’obbligazione presenta una scadenza di 15 anni, che consente una certa elasticità nella variazione dei tassi di interesse. Titoli del genere andrebbero acquistati quando i tassi di mercato sono alti in modo da compensare la potenziale variazione negativa.
Un titolo con questa scadenza sul mercato italiano un rendimento del 2,2% netto. Le perdite su questo titolo per chi ha acquistato ad esempio nel 2019 sono importanti date le progressive condizioni di mutamento dei rendimenti al netto dell’inflazione. In un contesto di potenziale recessione e inflazione il BTP Italia si inserisce invece perfettamente offrendo agli investitori un modo semplice e relativamente sicuro per diversificare il rischio.
Btp Italia convenienti soltanto se sottoscritti prima delle politiche espansive del 2021
I BTP Italia sono titoli indicizzati all’inflazione e per questo limitano l’erosione del capitale compensandolo con rendimenti che si adattano all’aumento dei prezzi. Mai come in questi mesi l’inflazione è stata al centro dell’attenzione degli investitori. Tra le varie emissioni del Btp Italia ci sono quelle con scadenza 21 maggio 2026 e cedola reale 0,55%. Questo titolo offre un rendimento negativo di 0,86% inferiore all’omologo ordinario pari a 1,44%. Lo stesso accade per quello a scadenza ottobre 2027 che rende lo 0,51% contro 1,79% di quello ordinario.
Negli ultimi mesi il mercato ha sostanzialmente scontato nei prezzi le prospettive e gli effetti dell’inflazione. Diverso è il caso dei Btp Italia emessi nel 2020 o precedenti. Per esempio, il BTP Italia emesso nel 2020 e con scadenza nel 2025, ottiene con un’inflazione invariata sino a maggio un rendimento annuo in termini reali pari a 1,05%. Lo stesso titolo non indicizzato avrebbe invece un rendimento reale negativo del 2,40%.