Il diabete è una malattia metabolica cronica dovuta all’aumento dei livelli di glucosio circolante nel sangue.
È una patologia molto frequente ma con sintomi comuni ad altre malattie. Oltre alle analisi mediche dovremmo guardare i piedi ed è incredibile cosa possono rilevare.
Recentemente, l’Istituto superiore della sanità (ISS) ha approvato le nuove linee guida del diabete di tipo 1. Lo scopo è migliorare l’efficacia della terapia e la vita stessa del paziente.
Diabete, per prevenirlo potrebbe bastare un corretto stile di vita, utile per tutti
Spesso insieme al diabete si verificano anche l’ipertensione e l’obesità. I sintomi che queste malattie condividono sono comuni. Quindi, se una persona ha una di queste malattie probabilmente soffrirà anche di un’altra, con un peggioramento del proprio stato di salute. Infatti, ad esempio il diabete e l’ipertensione insieme potrebbero aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, renali e portare ad altre patologie gravi.
Come detto, non tutte le persone che soffrono di diabete sperimentano gli stessi sintomi. Però è bene elencare quali sono:
- sete e fame eccessiva;
- bisogno di urinare frequentemente;
- stanchezza estrema;
- vista offuscata;
- ferite che guariscono lentamente.
Per sapere se si è a rischio di glicemia alta, una persona potrebbe fare un semplice test a digiuno da almeno 8 ore. Questi i parametri da considerare:
- normale, quando i valori sono inferiori a 100 mg/dl (milligrammi per decilitro);
- prediabete, quando i valori sono compresi tra 100 e 125 mg/dl;
- diabete, quando il valore è superiore a 125 mg/dl.
Quanti tipi di malattie diabetiche esistono
Esistono tre tipi di diabete, ognuno con cause diverse. Il primo è il diabete di tipo 1, una malattia autoimmune in cui il corpo attacca per errore le cellule del pancreas che producono insulina. Questa tipologia di solito tende a manifestarsi durante l’infanzia o l’adolescenza; comunque non sono rari i casi anche in età più adulta.
La causa del diabete di tipo 2, invece, è l’insulino-resistenza. Qui le cellule perdono la loro capacità di produrre insulina e, di conseguenza, sarà il pancreas a doverne produrre di più, ma il processo non è sostenibile.
Un altro tipo di diabete è quello gestionale quindi che si verifica solo in gravidanza. Sarà il medico a controllare il livello del glucosio nel sangue durante tutto il periodo. Di solito, i livelli di zucchero tornano alla normalità subito dopo il parto.
Prevenzione
Secondo gli esperti il diabete si potrebbe prevenire modificando il proprio stile di vita fin da piccoli. In questo modo i livelli di glucosio nel sangue e la stessa pressione sanguigna potrebbero essere gestiti al meglio.
Per prima cosa sarebbe importante mantenere sotto controllo il proprio peso, perché anche dimagrire solo di qualche chilo potrebbe ridurre il rischio di ipertensione e diabete.
Anche un’attività fisica regolare può abbassare i livelli di zuccheri nel sangue in conseguenza a una minore pressione sanguigna. Ma il movimento offre anche altri benefici per la salute. Secondo ricerche recenti consiglierebbero di svolgere 150 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata ogni settimana. Quindi, camminata a passo svelto oppure nuoto; importanti anche gli esercizi di rafforzamento muscolare.
I medici raccomandano anche di seguire una dieta sana e variegata ricca di frutta e verdura di stagione, fibre, cereali, limitando gli zuccheri e il sale. Ovviamente, si consiglia di chiedere al proprio medico informazioni per un programma dietetico appropriato.
Limitare il consumo di alcol perché un eccesso di questo potrebbe causare aumento di peso, della pressione sanguigna, della glicemia. Anche in questo caso il parere del medico curante è consigliato.
Infine, il diabete e le malattie correlate si potrebbero prevenire evitando o smettendo di fumare, perché anche in questo caso il fumo provoca la costrizione dei vasi sanguigni con un aumento della pressione.
(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).