Dopo la NASPI ci sono altre agevolazioni che permettono di ricevere un assegno al mese

I disoccupati che percepiscono la Naspi sanno che l’indennità ha una scadenza. Cosa accadrebbe dopo il termine dell’erogazione mensile se non si dovesse trovare lavoro?

La Naspi è l’indennità erogata ai disoccupati che hanno perso un’occupazione indipendentemente dalla loro volontà. Esistono altre agevolazioni da richiedere al termine della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego? Verifichiamolo.

dopo la NASPI
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I cittadini che perdono il lavoro senza colpa possono richiedere la Naspi, un’indennità mensile dall’importo variabile e dalla durata specifica. L’obiettivo della misura è sostenere i disoccupati durante il periodo di inattività mentre cercano una nuova occupazione.

La ricerca, però, potrebbe rivelarsi infruttuosa dato che, a causa della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi, la situazione economica è grave e le assunzioni potrebbero tardare nonostante diverse aziende ricercano personale per ampliare l’organico. Il curriculum, naturalmente, è fondamentale quando si cerca lavoro e sia l’assenza di esperienza sia la crisi nel proprio settore lavorativo inciderebbero sulla possibilità di rientrare nel mondo del lavoro. Da qui l’importanza di conoscere l’eventuale presenza di altre agevolazioni da richiedere al termine dell’erogazione della Naspi.

Disoccupati e Naspi, quando termina l’erogazione

La Naspi si rivolge a chi non ha più un’occupazione e viene erogata dall’INPS mensilmente. Condizioni di accesso alla misura sono la perdita non volontaria del lavoro e un requisito contributivo di minimo 13 settimane nei quattro anni precedenti alla richiesta di indennità. Beneficiari della prestazione sono i dipendenti, gli apprendisti, i soci di cooperative e gli operai agricoli a tempo indeterminato.

L’importo della Naspi si calcola sulla base della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni e corrisponde al 75% se l’importo è inferiore a 1.250,87 euro per l’anno 2022 con una riduzione del 3% a partire dal sesto mese. In caso di stipendio superiore ai 1.250,87 euro occorrerà sommare al 75% il 25% della differenza tra retribuzione mensile e l’importo stabilito dalla Legge. Per quando riguarda la durata, infine, la Naspi verrà erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni. La durata massima è di due anni per un disoccupato che ha lavorato ogni giorno nei quattro anni precedenti alla disoccupazione.

Cosa accade dopo l’indennità

Nel periodo di erogazione della Naspi i disoccupati dovranno cercare un nuovo lavoro. Nel frattempo si potrà richiedere anche il Reddito di Cittadinanza, misura compatibile con l’indennità di disoccupazione con importo decurtato dato che nel calcolo si terrà conto della somma ricevuta con la Naspi.

L’RdC si potrà continuare a prendere – con un ricalcolo dell’importo – anche dopo la scadenza della Naspi rispettando i requisiti di accesso. Richiedendo il Reddito di Cittadinanza si sottoscriverà un patto lavorativo con cui la ricerca di un’occupazione potrebbe accelerare. Ricordiamo che condizione necessaria per ottenere l’erogazione della misura è recarsi almeno una volta al mese presso il Centro per l’Impiego per conoscere le proposte lavorative. Inoltre, rifiutando due volte un lavoro si perderà il diritto alla prestazione.

Per accedere all’RdC occorrerà avere un reddito inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare inferiore a 30 mila euro e un patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro. Rispettando questi requisiti sarà possibile ottenere un aiuto economico dopo la scadenza della Naspi.

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