Pellet, Gpl, generi alimentari, in montagna i prezzi lievitano e viverci sta diventando un’impresa per ricchi. È la denuncia di Gianpaolo Bidoli, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia.
Le zone di montagna stanno risentendo notevolmente dei rincari generali. Le spese sono eccessive è il rischio è lo spopolamento delle valli.
Chi vive in città non si rende conto della crisi che stanno vivendo gli abitanti dei paesi di montagna. Se i rincari risultano eccessivi nelle grandi città, le conseguenze della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi nelle zone di montagna stanno raggiungendo una dimensione ancora più allarmante. I redditi sono bassi mentre il costo della vita cresce sempre di più. Il consigliere regionale Giampaolo Bidoli sottolinea la pericolosità degli eventi e delle ripercussioni che potrebbero verificarsi a breve. Il rischio è uno spopolamento delle valli con la fuga verso la città di tante persone che faticano ad arrivare a fine mese. La ricerca di un lavoro meglio remunerato e l’opportunità di avere i servizi a portata di mano stanno invogliando tanti abitanti dei piccoli paesini di montagna al trasferimento rinunciando all’aria pulita, agli spazi verdi e al contatto della natura per poter sopravvivere.
Pellet, Gpl, energia, i costi non sono più gestibili
L’allarme lanciato dal consigliere del Friuli Venezia Giulia sottolinea come la vita in montagna sia diventata un lusso che possono concedersi solamente le persone più ricche. L’aumento del costo delle risorse energetiche getta un’ombra sulla possibilità di sostenere le spese con uno stipendio non elevato. Si aggiungono, poi, gli aumenti dei prezzi di legna da ardere, del pellet, del Gpl che, ricordiamo, sono le materie più utilizzate nelle zone di montagna per il riscaldamento. In molti territori montuosi, infatti, il gas non arriva e gli abitanti possono sopravvivere alle basse temperature unicamente utilizzando il camino, il gasolio, il Gpl oppure il pellet. La moda delle stufe a pellet contro i rincari si sta diffondendo in tutta Italia creando un disagio per chi vive in montagna. Con l’aumento dei costi dei trasporti e la maggiore richiesta dei cilindri di segatura chiamati pellet, i prezzi sono aumentati del 40/50% diventando insostenibili e, spesso, il prodotto è irreperibile proprio per le maggiori vendite.
Dove sono gli aiuti del Governo?
Il quadro delineato dal consigliere Bidoli è pessimo per gli abitanti dei paesi di montagna. I pochi commercianti rimasti devono affrontare quotidianamente enormi sacrifici per poter continuare a mantenere aperta l’attività e gli aumenti dei prezzi sono necessari per riuscire ad ottenere un minimo guadagno. Ma se la popolazione non può permettersi gli acquisti, i commercianti non avranno entrate e presto la chiusura del negozio potrebbe essere l’unica soluzione valutabile.
A gran voce il consigliere richiedere interventi del Governo mirati alle necessità di chi vive in montagna. Il Bonus sociale per aiutare le famiglie con ISEE inferiore a 12 mila euro a sostenere le spese delle bollette è sicuramente utile ma non sufficiente. Dove sono le agevolazioni per acquistare il pellet o il Gpl, indispensabili – come accennato – nelle zone montuose?