Purtroppo il caso della Salmonella negli ovetti Kinder continua a destare preoccupazione. Sono partite le indagini da parte dell’Efsa, anche in Italia.
Solo pochi giorni fa, un bimbo ravennate di 12 anni è stato ricoverato in ospedale con i sintomi della Salmonella. Aveva consumato un uovo Kinder. Sono in corso gli accertamenti. Ma, nel mentre, tutta la situazione della contaminazione è finita nel mirino dell’Efsa, che effettuerà indagini molto severe.
Ad oggi, si contano già 150 casi accertati di salmonellosi causata dal consumo dei prodotti Kinder, immessi in commercio dallo stabilimento di Arlon in Belgio. Ben nove i Paesi coinvolti in questa che ormai sembra una vera emergenza sanitaria. E che desta ancora più scalpore proprio perché le vittime sono tutti bambini piccoli.
Salmonella negli ovetti Kinder, non è finita: indaga l’Efsa
Anche se – e comunque purtroppo – i casi di bambini ricoverati si sono verificati al di fuori dell’Italia, la situazione sta diventando insostenibile. Tra l’altro, il caso del dodicenne di Ravenna ha innescato il campanello d’allarme che nessuno avrebbe voluto percepire. Il timore è che sia il primo di un’ulteriore serie di casi.
Ricordiamo che i prodotti ritirati in Italia in via precauzionale dal commercio sono i seguenti: Kinder Sorpresa x 6 “Pulcini”; Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous”; Kinder Schoko-Bons 125g e 46g. Per chi volesse approfondire, nel nostro articolo-guida pubblicato pochi giorni fa ci sono tutti i Lotti da non consumare e le istruzioni per capire dall’etichetta se il prodotto rientra tra quelli pericolosi.
Nel mentre, però, sono doverose indagini più approfondite. Quello della Kinder Ferrero sarà ricordato certamente come il caso di contaminazione alimentare più ampio del secolo. E soprattutto come fatto assolutamente increscioso, proprio perché ha coinvolto bambini piccoli.
Ecco perché l’European food safety authority (Efsa) ha dichiarato tramite un comunicato che avvierà indagini ad ampio raggio, non solo verso lo stabilimento di Arlon in Belgio, ma anche su altri. E anche in Italia dunque.
La volontà è quella di comprendere non solo come un incidente di così grave portata sia potuto accadere. Le indagini si estenderanno anche alla presenza di altri potenziali batteri pericolosi, nonché alle fasi produttive. In una parte del comunicato, l’Efsa ribadisce infatti che ormai, a questo punto, “sono necessarie ulteriori indagini per identificare la fonte esatta e il momento preciso della contaminazione, nonché i possibili fattori che contribuiscono. Dovrebbe essere effettuata anche la valutazione di un uso più ampio di materie prime contaminate in altri impianti di trasformazione.”
Non possiamo che attendere gli esiti delle indagini ma al tempo stesso anche sperare che il caso del bambino in Italia non sia correlato al consumo dell’ovetto Kinder. E che questa terribile “epidemia” sia finita qui.