Apre un cassetto e gli cambia la vita: chi trova un libretto (a volte) trova un tesoro

Un vecchio libretto di risparmio, aperto con pochissimi soldi, accumula interessi per oltre quarant’anni. E al momento della riscossione vale oro.

Aprire un cassetto e trovare un tesoro. Lo vorrebbe chiunque probabilmente ma, come tutte le cose belle, accade di rado. Quando avviene, però, si scoprirà tutta la dolcezza del momento.

Tesoro Libretto postale
Foto © AdobeStock

Non è un mistero che alcuni pezzi d’epoca acquistino valore man mano che il tempo passa. Succede per il mobilio, per francobolli, monete, oggetti di qualsiasi forma e dimensione. Tutto diventa prezioso qualora invecchi in un certo modo. I libretti di risparmio non fanno eccezione. Alcuni in particolare, emessi in un determinato anno oppure semplicemente in un momento storico in cui gli interessi maturabili erano più elevati di quelli attuali, potrebbero letteralmente valere oro. Certo, si tratta di casi sporadici rispetto ai rendimenti ordinari. Quei pochi, però, compensano praticamente da soli tutti i rendimenti ottenuti dagli altri risparmiatori con un libretto ordinario. E visto che i colpi di fortuna non conoscono classe né bandiera, chiunque potrebbe potenzialmente esserne beneficiario.

Quello che è accaduto a tale Exequiel, cileno di famiglia operaia, passato da una vita umile a una milionaria semplicemente aprendo un vecchio cassetto. Il classico bacio della dea bendata: all’interno, infatti, l’uomo ha ritrovato un altrettanto vecchio libretto di risparmio, aperto da suo padre addirittura negli anni Settanta e, probabilmente, dimenticato per tutto questo tempo. “La curiosità uccise il gatto”, si dice, ma a volte anche la seconda parte del proverbio si avvera. “La soddisfazione lo riportò in vita”, sì. Praticamente quello che è avvenuto in questo caso.

Milionario con un vecchio libretto: ecco quanto ha ottenuto

Il titolo di risparmio in questione, dimenticato in un cassetto per decenni, ha continuato ad accumulare interessi. E, al fatidico momento di fare i conti, si è rivelato un tesoro. E pensare che il libretto di Exequiel, o meglio di suo padre, era stato aperto con una cifra irrisoria anche rispetto agli standard minimi. Solo qualche manciata di pesos cileni, circa 150 euro secondo i calcoli della nostra valuta. Gli interessi maturati, però, hanno fatto letteralmente schizzare l’importo finale, sommando le variazioni degli indicatori economici avvenuti negli ultimi anni, così come i diversi tassi di inflazione, il valore della moneta e una serie di dettagli finanziari che, a conti fatti, interessano il giusto. Anche perché la cifra complessiva accumulata vale più di qualsiasi ragionamento.

Il paragone può essere fatto sempre in euro. Il fortunato (anzi, il fortunatissimo) si è ritrovato di fatto un’eredità imprevista pari a svariati milioni di pesos cileni. Ovvero, l’equivalente di circa un milione di euro. Una cifra che cambierebbe la vita di chiunque, figurarsi di chi, fino a pochi minuti prima, sbarcava il lunario con lavori normalissimi, risparmiando centesimo su centesimo per consentire l’istruzione dei propri figli. Resta solo da ottenere l’autorizzazione del Governo all’erogazione della cifra, poi la sua vita cambierà sul serio.

La dimostrazione di appartenenza del libretto non è stata semplicissima, visto che il titolare risultava ancora suo padre. La faccenda è passata per le mani dei giudici della Corte Suprema, presso la quale è stata presentata la richiesta di riscossione. Un tale cifra, infatti, rappresenta un debito dello Stato nei confronti del contribuente. Da onorare regolarmente. A quanto pare, una volta tanto, le quattro monete messe nel campo dei miracoli hanno fatto crescere un albero. Della cuccagna.

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