Le case all’asta possono rappresentare un’occasione di risparmio da valutare attentamente soprattutto in questo periodo di super inflazione.
Le aste immobiliari sono tornate in auge promettendo ottimi affari. La ricerca del risparmio deve passare, però, per alcuni accorgimenti che possano garantire una procedura di successo.
Acquistare una casa all’asta significa poter ottenere un notevole risparmio sulla spesa. La vendita di un immobile all’asta, infatti, prevede un prezzo inferiore rispetto al valore di mercato ma ciò non toglie che ci siano dei rischi da conoscere. Prima di procedere con l’acquisto è bene valutare le condizioni dell’abitazione, lo stato – potrebbe essere in parte o del tutto abusivo – la presenza di eventuali persone che la occupano abusivamente e la copertura finanziaria richiesta. I dettagli da considerare sono, dunque, molteplici ma superati questi ostacoli si potrebbe riuscire a fare un vero affare come dimostra l’aumento del numero di persone che scelgono questa strada per acquistare la propria casa.
Case all’asta, andamento altalenante negli ultimi anni
La società specializzata Reviva ha riportato un nuovo aumento di richieste di case all’asta dopo un paio d’anni di arresto. Parliamo di un periodo legato all’emergenza sanitaria che ha gravato pesantemente sulle aste immobiliari. Nel 2020 sono stati registrati mesi di blocco totale a causa dei lockdown imposti per arginare la diffusione del Coronavirus mentre una parziale ripresa è stata registrata nel 2021 sebbene si tratti di numeri ancora inferiori rispetto al 2019. Si parla di 185.555 aste nel 2021 contro le 114.216 del 2022 e le 254.649 del 2019. Il giro di denaro stimato è di 14,3 miliardi di euro calcolato sulla base minima d’asta.
Gli immobili venduti all’asta sono stati 126.425, un numero minore delle effettive aste realizzate perché spesso uno stesso immobile viene presentato più volte fino alla sua aggiudicazione. Ricordiamo che per ogni esperimento di vendita il valore della casa verrà ribassato dato che la base d’asta sarà più bassa. Nel 2021 alcuni immobili sono stati presentati addirittura in sei gare prima di essere acquistati.
Il ritorno delle aste immobiliari, a cosa è dovuto
Il ritorno delle aste immobiliari è legato principalmente al rimarcato interesse per gli investimenti immobiliari. Il mattone è un bene su cui gli investitori hanno sempre puntato ma che a causa della pandemia è finito in una fase di stallo. Ora ritorna l’interesse per questa modalità di speculazione e la scelta delle aste immobiliari è la soluzione preferita soprattutto per chi compra una casa non per viverci ma per metterla in affitto oppure per regalarla ad un figlio.
Inoltre, partecipare alle aste è molto semplice e oggigiorno non è richiesta, in molti casi, la presenza fisica. Questa semplicità e praticità delle procedure è agevolata ulteriormente dall’interesse di società di consulenza specializzate o agenzie di mediazione che si occupano principalmente di abitazioni sottoposte a vendite giudiziarie. Aggiungiamo, poi, la possibilità di richiedere un mutuo al pari di un’acquisto “tradizionale”, con le stesse condizioni ma per una cifra meno onerosa. Infine, il ritorno alle aste immobiliari è legato al rallentamento della discesa dei costi degli immobili negli ultimi anni. Il valore di tre/quattro anni fa è del tutto simile al valore odierno e questo rende l’acquisto delle case all’asta più conveniente.
Tipologie di aste immobiliari
L’asta classica prevede la presenza fisica del possibile acquirente. Occorrerà presentare un’offerta del valore minimo della base d’asta ridotta del 25% in busta chiusa e dare un deposito cauzionale del 10% della base d’asta. Al momento dell’apertura delle buste inizierà, poi, la gara al rilancio che viene stabilito dall’avviso d’asta. Si aggiudica l’immobile l’offerta più alta.
Oggi esistono, poi, le aste telematiche con presentazione digitale dell’offerta. Possono essere sincrone con apertura simultanea delle offerte oppure asincrone quando lo svolgimento si prolunga per diversi giorni.
