Integratori di vitamina D, attenzione a come si assumono perché potrebbero essere un rischio per la salute

Gli integratori di vitamina D oltre ad aiutarci, potrebbero davvero essere pericolosi se assunti contemporaneamente con altre sostanze.

Ormai è assodato: la vitamina D è una delle principali vitamine di cui abbiamo più bisogno. È fondamentale per la nostra pelle e per le nostre ossa. Ma soprattutto per chi è abituato a stare al chiuso o a condurre una vita sedentaria per via dello studio o del lavoro.

Integratori pericolosi per la salute
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Ci sono diversi campanelli di allarme che ci avvisano di come il nostro corpo abbia bisogno della vitamina D. Parliamo di dolore alle ossa, ai muscoli e alle articolazioni, ma anche di uno stato di debolezza e fragilità sempre delle stesse. La vitamina D è importante in età pediatrica tanto quanto in età adulta. Infatti, se nel primo caso è fondamentale per la calcificazione delle ossa, nel secondo protegge le stesse e apporta le quantità necessarie di calcio. Non dimentichiamo, infatti, come in assenza di vitamina D si possa arrivare a situazioni spiacevoli. Parliamo di rachitismo per i bambini e osteoporosi per gli adulti.

Proprio restando in tema, di recente è stato annunciato che solo 1 bambino su 3 assume la giusta quantità di vitamina D. Un dato allarmante riportato da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Georgia. Oppure, un’altra notizia interessante è che la vitamina D3, rispetto alla D2, aumenterebbe l’immunità nelle persone. Tuttavia, però, c’è da dire che gli stessi integratori di vitamina D possono essere un pericolo per la nostra salute in un caso particolare, vediamo quale.

Perché gli integratori di vitamina D possono essere un pericolo

Se si assume la vitamina D tramite integratori parallelamente all’assunzione di alcuni farmaci, allora si potrebbe correre in situazioni non proprio piacevoli. Nello specifico, stiamo parlando di alcuni farmaci a cui stare attenti in casi del genere. Assumendo la suddetta vitamina assieme al Verapamil può accadere che si verifichi una situazione di ipercalcemia. Ma la vitamina D potrebbe compromettere anche l’azione dell’Atorvastatina, fondamentale per il colesterolo. Al contrario, invece, se si usano dei lassativi stimolanti, è possibile che questi, attraverso la loro azione, riducano l’efficacia della vitamina. E poi ancora: la vitamina D presa in contemporanea con l’Alluminio potrebbe provocare danni a chi soffre di insufficienza renale. Un simile discorso vale per la Digossina: assieme alla vitamina D può provare la presenza della già citata ipercalcemia, aumentando problemi cardiaci.

Attenzione anche agli steroidi: questi possono ridurre l’assorbimento del calcio, portato dagli integratori, e comprometterne l’elaborazione del corpo. Lo stesso può verificarsi se si fa anche uso di Anticonvulsivanti. Possono verificarsi ancora situazioni di ipercalcemia se si fa uso di Calcipotriene, Diltiazem e di Diuretici tiazidici. Per dirla tutta, la ipercalcemia è l’eccessiva presenza di calcio del sangue, una situazione che potrebbe portare anche alla formazione di tumori maligni. Bisogna fare attenzione anche al Citocromo P450 e all’Orlistat, che possono ridurre l’assorbimento della vitamina D.

Dove posso trovare la vitamina D?

Oltre agli integratori si può fare una ricca scorpacciata di vitamina D anche tramite ciò che mangiamo a casa. Stiamo parlando di salmone, latte, cereali, sardine e sgombro. Ma esiste anche un altro metodo per fare il pieno necessario: stare al sole quanto più se ne può, ovviamente con le dovute precauzioni. Ricordiamo che la vitamina D è fondamentale per la giusta presenza di calcio nel sangue, per i reni, tessuti del corpo, arterie e per il sistema immunitario. Infine, protegge il cuore e aiuta a prevenire malattie legate ai muscoli e alla cartilagine.

Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.

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