C’è una categoria di lavoratori che ha diritto alla pensione in anticipo, tramite le agevolazioni di APE Sociale e Quota 97. Scopriamo di cosa si tratta.
La Riforma Pensioni della Legge di Stabilità 2018 ha previsto un’importante distinzione tra lavoro gravoso e lavoro usurante. I lavoratori che svolgono mansioni particolarmente impegnative, infatti, hanno diritto all’APE Sociale, mentre quelli addetti a lavori usuranti possono usufruire della pensione anticipata.
In tutte e due le ipotesi, è previsto, tuttavia, uno sconto anagrafico per la pensione di vecchiaia, ossia il solo raggiungimento di 66 anni e 7 mesi di età, con almeno 30 anni di contribuzione. Ma cosa significa lavoro gravoso e lavoro usurante ed in cosa di differenziano?
Pensione in anticipo: cosa si intende per lavoro gravoso?
I lavori gravosi sono solo quelli che rientrano nelle 11 categorie previste dalla lettera d) del comma 179 della Legge 232/2016, allegato C. Nello specifico:
- dipendenti dell’industria estrattiva, dell’edilizia, della manutenzione degli edifici;
- conducenti di gru o di macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelle e pellicce;
- conducenti di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- conduttori di mezzi pesanti e camion;
- impiegati delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro in turni;
- responsabili dell’assistenza personale di persone non autosufficienti;
- insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
- facchini e addetti allo spostamento merci;
- organico non qualificato addetto a servizi di pulizia;
- operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
A questi, si aggiungono le seguenti 4 categorie:
- operai dell’agricoltura, zootecnia e pesca;
- pescatori, in acque interne, in alto mare;
- siderurgici e lavoratori del vetro destinati a lavori ad alte temperature;
- marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.
Pensione anticipata per lavori gravosi: quali sono i requisiti?
I lavoratori appartenenti ad una delle citate categorie possono beneficiare dell’APE Sociale. La misura consiste nell’erogazione di 12 mensilità, di importo non superiore ai 1.500 euro.
È necessario, però , che i lavoratori siano dipendenti con almeno 63 anni d’età e 36 anni contributivi, e che abbiano prestato, da almeno 6 anni negli ultimi sette o 7 negli ultimi 10, “attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo”.
L’APE Sociale, inoltre, non è cumulabile con altre misure pensionistiche dirette o di sostegno al reddito. È, però, compatibile con redditi da lavoro dipendente fino a 8.000 euro o da lavoro autonomo fino a 4.800 euro.
La misura, infine, cessa al raggiungimento dei presupposti per la pensione anticipata.
Lavoro usurante: in cosa consiste?
I lavori usuranti sono elencati nell’articolo 1 del D.lsg. 67/2011. Nello specifico:
- lavori in gallerie, cave (di materiale di pietra od ornamentale) o miniera;
- attività in cassoni ad aria compressa;
- lavori svolti dai palombari;
- impieghi ad alte temperature, per i quali non è possibile adottare misure di prevenzione;
- lavorazione del vetro cavo;
- attività che si svolgono in spazi ristretti, come intercapedini e pozzetti;
- lavori di asportazione dell’amianto.
Rientrano, poi, tra i lavori usuranti, i lavori notturni. In particolare:
- lavori a turni di almeno sei ore, con un minimo di 78 notti all’anno;
- attività di almeno 3 ore, svolte tra la mezzanotte e le 5 del mattino;
- impieghi presso catene di montaggio;
- conduzione di autoveicoli adibiti a trasporto pubblico, con capienza non inferiore a 9 posti.
Pensione in anticipo per lavoro usurante: quando è possibile?
Il comma 206 della Legge di Stabilità 2018 prevede che i lavoratori addetti a lavori usuranti hanno la possibilità di andare in pensione in anticipo con la Quota 97.
I requisiti per usufruirne sono:
- il raggiungimento di almeno 35 anni di contributi;
- l’aver svolto il lavoro usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa, oppure per almeno la metà della vita lavorativa totale;
- per i dipendenti è richiesto il raggiungimento di 61 anni e 7 mesi d’età, mentre per gli autonomi 62 anni e 7 mesi d’età.
Per lavori usuranti, infine, la pensione anticipata non prevede finestre mobili.