La pensione spetta a coloro che hanno svolto un lavoro e richiederla in anticipo è un’opportunità che i lavoratori non possono perdere.
Nel 2022 si potrà andare in pensione con Quota 102 se un lavoratore ha raggiunto i 38 anni di contributi e raggiunto i 64 anni di età anagrafica. Tale misura sarà valida per tutto l’anno. Non c’è nessuna penalizzazione, ma l’importo dell’assegno è più basso.
Invece, il lavoratore che aveva maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 poteva richiedere la pensione anticipata Quota 100. Anche in questo caso doveva aver raggiunto i 38 anni di contributi ma l’età anagrafica era di 62 anni.
Si è detto in precedenza che il pensionamento è per coloro che hanno lavorato e maturato i contributi. In realtà, la legge italiana garantisce, ai cittadini che hanno compiuto 67 anni, con un reddito basso e che non hanno maturato contributi, una pensione sociale.
Pensione senza quote e senza penalizzazioni sull’assegno, ecco come
In attesa della riforma sulle pensioni che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2023, attualmente per andare in pensione in anticipo senza le quote si possono richiedere l’Opzione donna oppure l’APE sociale.
L’Opzione donna permette alle lavoratrici sia del settore pubblico e privato sia autonome di andare in pensione con un anticipo di circa 8 o 9 anni. I requisiti richiesti sono età anagrafica 58 o 59 anni, se rispettivamente dipendenti o autonome. Gli anni contributivi sono 35. Inoltre, l’assegno sarà calcolato con il metodo contributivo e comporta un taglio del 25-35%. L’assegno però sarà ricevuto al compimento dei 60 o 61 anni di età.
L’APE sociale, invece, si può richiedere al compimento dei 63 anni di età ma con un numero di contributi variabili: 30, 32 o 36. Spetta ai disoccupati, ai caregiver, ai lavoratori con invalidità dal 74%, coloro che svolgono mansioni gravose. All’interno di questa misura è presente l’APE rosa: pensione anticipata per lavoratrici con figli, fino a 1.500 euro mensili.
Per andare in pensione senza penalizzazioni sull’assegno INPS c’è la pensione di vecchiaia. In questo caso sono richiesti 20 anni di contributi e 67 anni di età anagrafica. L’età anagrafica rimarrà valida fino al 2024 (cristallizzazione del requisito anagrafico). Questa misura resta la migliore possibilità di pensionamento nel 2022.