Il 29 aprile è stato collocato il titolo di Stato CCTeu con scadenza 8 anni. Il regolamento è in programma per il 3 maggio 2022.
Lo comunica il MEF, ministero dell’Economia e delle Finanze. Il titolo nello specifico è un CCTeu con scadenza 15 ottobre 2030.
Si ricorda che il 26 aprile sono stati collocati i seguenti titoli di Stato: BTP Short Term e BTP€1 5 anni. Mentre il 29 aprile è stato pubblicato il regolamento dei BOT a 6 mesi.
Titolo di Stato CCTeu scadenza 8 anni, già collocato in seconda trance il 29 aprile
Il titolo di Stato CCTeu ha una scadenza di 8 anni (spread dello 0,75%) ed è emesso per un costo di 1,5 miliardi di euro così come previsto dal ministero. Le richieste ottenute sono di oltre 2,64 miliardi di euro ovvero, pari al 1,76%.
Il rendimento complessivo del titolo dovrebbe essere dello 0,584% secondo il prezzo di aggiudicazione di 99,33. In rendimento netto dovrebbe essere dello 0,517%, almeno secondo le stime di Assiom Forex.
In sintesi, le caratteristiche del CCTeu che è andato in asta il 29 aprile 2022:
- codice ISIN: IT0005491250;
- emissione: 15 ottobre 2021;
- scadenza: 15 ottobre 2030;
- regolamento sottoscrizioni: 3 maggio 2022.
Inoltre, il MEF affida il collocamento del titolo CCTeu a BNP Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, IntesaSanpaolo e Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese.
Che cosa sono i CCTeu
Sono titoli di Stato a tasso variabile con durata minima di 3 anni e massima di 7 anni. Gli interessi dei CCTeu sono corrisposti con cedole posticipate semestrali a cui si deve aggiungere una maggiorazione Eurobor a 6 mesi.
In pratica, sono i nuovi titoli di Stato introdotti dal ministero dell’Economia e Finanze nel 2010. Gradualmente andranno a sostituire i CCT quando questi giungeranno a scadenza.
L’unica differenza tra CCT e CCTeu riguarda il parametro e l’indicizzazione. I primi hanno un tasso di interesse legato al rendimento dei BOT a 6 mesi; i secondi, invece il tasso è legato a Eurobor a 6 mesi.
Questi titoli di Stato possono essere acquisitati presso le banche e gli uffici postali con la mediazione di un consulente. Oppure, online se l’investitore ha un conto corrente che può operare trading online.