Una significativa carenza di vitamina A potrebbe compromettere il nostro benessere senza rendercene conto. Ecco perché è importante assumerla.
Che ci si avvicini all’estate poco importa: la vitamina A è una di quelle vitamine che non conosce stagione. Anzi, potremmo dire che non è importante per una sola stagione, ma per tutte. Sì, perché è ricca di tantissime proprietà che possono beneficiare qualsiasi zona del nostro corpo senza accorgercene.
Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che è importante fare una bella scorpacciata di vitamina A. Un discorso, questo, che vale sia per chi non si è mai interessato alla questione e sia per chi, invece, è particolarmente attento alla propria salute. Infatti, non bisogna mai abbassare la guardia come gli ultimi avvenimenti ci hanno mostrato. Per quanto spesso e volentieri le vitamine vengano percepite come un contributo alla nostra salute davvero piccolo, nella realtà dei fatti non è così. Le vitamine sono alla base della nostra salute sia fisica che psichica e le reggono in maniera silenziosa e latente.
E per fortuna non abbiamo scuse: la vitamina A è trovabile in alimenti che mangiamo a tavola, ma anche in integratori specifici. A proposito di integratori, segnaliamo come quelli riguardanti la vitamina D possano essere un fattore di rischio se assunti con alcuni medicinali. Al contrario, invece, tra i tanti alimenti ricchi di vitamina A vi sono i fiocchi d’avena, i quali sono un toccasana per la nostra salute da sempre ignorato. Detto questo, conosciamo meglio la vitamina A e tutte le conseguenze che potrebbero scaturire da una sua eccessiva o carente presenza.
Tutte le proprietà della vitamina A che quasi nessuno conosce
Iniziamo col dire che la vitamina A è fondamentale per la fisiologica funzione del nostro sistema immunitario assieme ad altre vitamine. Non è un caso, infatti, se a chi è infetto da Covid viene caldamente consigliato di assumere molta vitamina A. Inoltre, grazie alla stessa ed altri elementi, è possibile mantenere un livello di capacità della vista normale. Ma è allo stesso modo di uguale importanza per la salute dei nostri capelli, delle nostre unghie e della nostra pelle. Un motivo in più, questo, che potrebbe indurre i maniaci dell’estetica a farne un grande rifornimento. Oltre a ciò, è utile per salute cardiovascolare, per la crescita delle ossa oltre che per il loro rafforzamento nel corso degli anni. Infine, ha anche importanti capacità contro i tumori e di necessarie per la crescita e salute dei denti.
Dov’è possibile trovarla?
Oltre agli integratori presenti in commercio, dove per lo più presentono tante vitamine in una sola capsula, la vitamina A è disponibile in molti alimenti. Ad esempio, parliamo di asparagi, fegato, lattuga, carciofi e carciofi. Ma anche nella crusca d’avena, oltre che nei cereali, latte, burro, formaggio, uova, albicocche e carote. E poi: pomodori, anguria, frutti di bosco. Tuttavia, però, un grande contributo viene dato anche dal metodo di cottura. Per meglio intenderci, molte delle sue proprietà vengono meno quando vengono cotti i suddetti alimenti. Di conseguenza, l’ideale sarebbe consumare tutti i cibi poco prima elencati a crudo, oppure dopo una cottura di piccola durata.
Cosa succede in caso di eccesso e carenza di tale vitamina?
Un eccesso di vitamina A comporterebbe nervosissimo, tachicardia e tremori, ma possono verificarsi anche danni al fegato e alla milza. Tuttavia, un’ulteriore importante assenza della stessa può provocare non pochi problemi ai capelli. Parliamo di alterazione delle ghiandole sebacee, presenza di forfora, secchezza e ispessimento del cuoio capelluto. Ma non è finita qui. Se si consuma pochissima vitamina A possono riscontrarsi problemi alla vista e una maggiore vulnerabilità alle infezioni. Addirittura, le donne in dolce attesa possono anche compromettere la salute del loro bambino o della loro bambina. Infine, potrebbe la sua carenza potrebbe anche anticipare la malattia dell’Alzheimer.
Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.