Perfida ma abile, convincente ma subdola, stiamo parlando di Paola Catanzaro, meglio conosciuta con il nome di Sveva Cardinale.
È diventata, tristemente, conosciuta grazie alle indagini condotte dal programma “Le Iene” che ha svelato alcune truffe ora al vaglio della Magistratura. Ecco la sua storia e l’incredibile cifra che ha guadagnato con le sue presunte truffe.
Paola Catanzaro, meglio nota come Sveva Cardinale, è conosciuta, grazie alle indagini della trasmissione “Le Iene” per le tante truffe che hanno colpito pesantemente, dal punto di vista economico e morale, tanti cittadini e che avrebbero permesso alla Paola-Sveva di incassare, sembra in maniera illecita, cifre astronomiche.
Ma a un certo punto è intervenuta anche la Legge. A fine dello scorso anno è stata condannata in 1° grado per “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molte truffe”.
Cerchiamo allora di raccontare la storia di questo controverso personaggio.
Nasce come uomo in Puglia. Dalle apparizioni della Madonna al film mai girato dalla cantante Mietta
Paola Catanzaro, nasce in realtà come uomo nel 1975 nel piccolo paese di Uggio, in provincia di Brindisi. Da lì inizia la sua “carriera”. Diventa noto con il nome di “Paolo il Mistico” che sostiene di poter vedere la Madonna il giorno 24 di ogni mese.
Per un po’ di anni la sua figura e le sue, presunte, piccole truffe, rimangono legate al territorio pugliese. Ma la sua fama piano piano cresce grazie, o per meglio dire per colpa, del passaparola dei credenti. Così all’appuntamento per le sue “visioni”, un rituale che avveniva vicino a una chiesa sconsacrata nella campagna di Brindisi, si radunano sempre più persona.
Paola ha un carattere forte che ha un potente ascendente sui suoi seguaci. Si tratta per lo più di persone emotivamente fragili che si lasciano facilmente impressionare da queste “visioni” e dalle “stimmate” sul suo corpo. Si fidano a tal punto che credono che versandogli denari potranno ottenere “grazie” o evitare varie disgrazie. Nasce così la fortuna economica di Paolo-Paola.
Questi denari gli consentono, era il 2014, di coronare il suo desiderio più recondito: cambiare sesso e diventare appunto Paola. Assume da quel momento un nome d’arte, Sveva Cardinale, e comincia a condurre una vita di agi, salotti alla moda, gioielli preziosi….
Si comporta come se fosse una sorta di celebrità senza perdere e continua a tessere la sua rete di inganni. Fra le tante vittime, come denunciato da “Le Iene” anche la cantante Mietta, ingannata con la scusa di un film in cui Mietta doveva essere la protagonista, un film mai girato.
La cantante ha raccontato che la Cardinale le avrebbe detto di avere un tumore, di pregare per lei ma in modo particolare avrebbe usato la popolarità del nome della cantante per entrare nel settore dello spettacolo.
La troppa popolarità ha fatto scattare le indagini…
Ma come spesso accade, chi troppo vuole… E’ proprio tutta questa notorietà che fa nascere sospetti, denunce, indagini. Molte persone cominciano, infatti a parlare e a raccontare i misfatti della Cardinale. La popolare trasmissione “Le Iene”, con l’inviata Veronica Ruggeri raccoglie testimonianze. Paola nega ogni coinvolgimento e l’esistenza di una setta che le avrebbe fruttato grosse incassi ma a quel punto anche la Giustizia apre un’indagine su di lei ed altre quattro persone.
L’inchiesta degli inquirenti ha consentito di valutare la presenza di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molte truffe in concorso con Francesco Rizzo, il marito, e di parecchie altre persone.
E’ stata così arrestata nel 2018. Nel dicembre dello scorso anno ecco la condanna in 1° grado a sei anni e mezzo di reclusione (il Pm ne aveva chiesti dieci). La sua pena è la più alta fra i vari imputati in quanto è stata ritenuta dagli inquirenti la “mente” delle truffe. Anche il marito è stato condannato a cinque anni.
Truffe che hanno prodotto guadagni (illeciti) strabilianti
Le “attività” Paola Catanzaro alias Paolo Mistico alias Sveva Cardinale avrebbero fruttato delle cifre davvero sbalorditivi. Nelle inchieste della magistratura e in quelle compiute dai giornalisti si parla di una somma incredibile: 4,5 milioni di euro!
Ora bisognerà attendere la sentenza di secondo grado e la Cassazione per capire se e come la Catanzaro sarà punita in maniera definitiva per le sue operazioni davvero poco chiare.
