L’efficienza energetica è stata sfruttata per mettere in piedi una maxi truffa che ha coinvolto tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia.
Ventidue persone indagate per una truffa sull’efficienza energetica messa in atto da diversi anni. I certificati bianchi inconsapevoli complici del raggiro che ha gravato sulle spalle dei contribuenti.
Per efficienza energetica si intende la capacità di migliorare il rendimento di un sistema utilizzando meno energia. Con riferimento ad un immobile, ad esempio, si parla del fabbisogno energetico e dei consumi che occorrono per soddisfarlo. Minori sono i consumi, maggiore sarà l’efficienza energetica riconosciuta.
Il tema è molto sentito negli ultimi anni e ha determinato la nascita di diversi Bonus volti a spingere i cittadini ad una riduzione dei consumi “personali” in modo tale affrontare la problematica della disponibilità limitata dei combustibili fossili. Proprio con riferimento agli incentivi attivati dal Governo nasce l’interesse verso una maxi truffa messa in atto in tutta Italia e individuata dalla Guardia di Finanza.
Efficienza energetica e la maxi truffa
A Torino sono stati individuati 22 truffatori che hanno utilizzato l’efficienza energetica come strumento di raggiro. L’operazione ha coinvolto la Guardia di Finanza del capoluogo piemontese e 300 militari delle province di Cuneo, Alessandria, Savona, Vicenza, Bologna, Rimini, Crotone e Messina (alcune tra tante). Una maxi truffa che vede, ora, tredici persone in carcere dopo l’ordine di custodia cautelare, tre agli arresti domiciliari e sei con obbligo di presentazione quotidiana presso la Polizia Giudiziaria.
Il raggiro ha utilizzato i Titoli di Efficienza Energetica come arma per ingannare lo Stato. Parliamo di certificati che attestano il conseguimento di risparmi energetici dopo aver effettuato interventi al fine di incrementare l’efficienza energetica. Le imprese distributrici di luce e gas li ottengono dal Gestore dei Servizi Energetici dopo aver raggiunto specifici obiettivi oppure da altri operatori detto Energy Service Company. Raggiungendo gli obiettivi si ottengono premi in denaro di importo variabile a seconda dei certificati bianchi scambiati. Spetta ai contribuenti pagare queste uscite statali in bolletta, sotto la voce “oneri di sistema”.
I cittadini pagano per certificati scambiati senza diritto
Secondo gli investigatori, dal 2014 al 2021 ben 508 progetti su mille presentati da Energy Service Company sono risultati fittizi. I certificati bianchi erano rilasciati per lavori di efficienza mai eseguiti per poi essere monetizzati.
I ricavi dei truffatori erano versati, poi, sia su conti correnti in Italia che all’estero come, ad esempio, in Lituania, Romania, Bulgaria o Inghilterra in modo tale da procedere, poi, con prelievi periodici volti all’acquisto di oro o gioielli preziosi. Il conteggio delle Forze dell’Ordine ha rivelato un riciclaggio di denaro per 13 milioni di euro con un ammontare complessivo della maxi truffa di 30 milioni di euro.