In arrivo ulteriori obblighi per i commercianti, in caso di prelievo Bancomat. Di cosa si tratta?
Il Bancomat è uno dei più diffusi strumenti di pagamento. Consiste in una “carta di debito” collegata ad un circuito, grazie al quale è possibile prelevare denaro presso gli sportelli automatici (ATM), pagare beni e servizi, effettuare operazioni on-line, ricevere denaro. Si tratta, dunque, di uno strumento essenziale per intrattenere rapporti commerciali.
Nello specifico, è formato da una tessera di plastica con dei microchip tramite i quali si può indentificare lo specifico possessore. È direttamente collegato al conto corrente (il denaro è addebitato immediatamente) e, quindi, è possibile compiere operazioni in relazione alla disponibilità economica posseduta. Se, dunque, l’importo da pagare non è sufficiente in base a quanto giace sul conto corrente, la carta non consentirà la transazione.
Prelievo Bancomat: come cambiano le abitudini degli Italiani
La maggior parte dei pagamenti, attualmente, ha luogo attraverso dispositivi elettronici. Negli ultimi anni, infatti, sempre più Italiani hanno detto addio al contante. Di conseguenza, le operazioni sono tracciabili e le eventuali irregolarità vengono individuate immediatamente da parte dell’Antiriciclaggio e dell’Antievasione Fiscale. Anzi, proprio grazie al controllo delle transazioni on-line vengono sventati molti crimini.
La Legge, però, ha introdotto importanti cambiamenti per i pagamenti elettronici. Innanzitutto, dal 2023 il limite massimo di acquisti tramite contanti non sarà più di 2000 ma di 1000 euro. A partire dal 30 giungo, poi, i commercianti saranno obbligati a ricevere versamenti tramite Pos ed, in caso di rifiuto, saranno esposti a pesanti sanzioni.
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Nuovi controlli: scattano multe molto salate
Secondo delle indiscrezioni, il Governo sarebbe al lavoro per introdurre nuove sanzioni legate ai prelievi Bancomat. Si parla di un’intensificazione dei poteri di controllo del Fisco, grazie all’aiuto dei dati forniti dalle banche.
Insomma, ogni tipo di prelievo Bancomat verrebbe controllato da parte degli organi di Polizia e tutti quelli che si ritroverebbero in due specifiche circostanze, saranno esposti a multe salate. Le ipotesi alle quali sono ricollegate le multe sono:
- lo svolgimento di un numero elevato di prelievi in contanti in un lasso di tempo limitato;
- la registrazione di pochi prelievi in un certo periodo, rispetto alla media del singolo.
Infine, è opportuno precisare che, per ragioni di privacy, il Fisco non controlla tutte le transazioni effettuate dai soggetti (alle quali non può avere accesso), ma effettua la verifica della media dei prelievi che avvengono nel giro di un anno. Se riscontra delle possibili scorrettezze, il correntista potrebbe innanzitutto essere convocato dalla banca e, poi, dall’Agenzia delle Entrate.