Per combattere l’Alzheimer certamente esistono terapie farmacologiche efficaci. Ma uno studio ha individuato un’altra potente arma.
Le persone di mezza età, com’è noto, sono più a rischio di sviluppare l’Alzheimer, o comunque una degenerazione delle capacità cognitive. La Scienza, ultimamente, cerca soluzioni farmacologiche ma non solo. Molte ricerche stanno dimostrando che una corretta alimentazione allontana diverse malattie.
Per corretta alimentazione, in fondo, si intende una serie di principi molto semplici da attuare. La frutta e le verdure fresche, dei più svariati tipi, contengono tantissime sostanze benefiche, che fanno bene a tutto l’organismo. Oggi, sotto la lente d’ingrandimento c’è un frutto piccolo e molto particolare. Secondo gli esperti sarebbe in grado di contrastare efficacemente la comparsa di Alzheimer e demenza senile.
Combattere l’Alzheimer con i mirtilli, i risultati di un importante studio
In uno studio che poi è stato pubblicato sulla rivista Nutrients, viene sottolineato come il consumo di mirtilli ha avuto effetti preventivi/curativi sulle persone a rischio di Alzheimer e demenza senile.
Questi frutti sono noti per la presenza massiccia di antociani, che sono in pratica dei potentissimi antiossidanti. La ricerca ha coinvolto 33 soggetti, di età compresa tra i 50 e i 65 anni. L’età in cui l’essere umano comincia a sviluppare degenerazione fisiologica a livello celebrale.
Ai soggetti è stato chiesto di integrare la dieta con un preparato a base di concentrato di mirtilli, per almeno 12 settimane. Una parte dei pazienti ha invece assunto dei placebo. Dopo tale periodo di tempo, gli studiosi hanno potuto misurare addirittura un incremento delle capacità cognitive. Tramite test, i soggetti hanno dimostrato migliori performance in memoria, concentrazione, flessibilità mentale e persino autocontrollo. E ovviamente un rischio minore di andare incontro all’Alzheimer.
Un fattore che sembra correlato a questi strepitosi risultati è anche il livello di insulina presente nei partecipanti all’esperimento. Chi aveva assunto gli integratori a base di mirtillo ha dimostrato un maggior equilibrio di zuccheri nel sangue. Una migliore funzione metabolica di smaltimento potrebbe essere alla base di ridotto stress ossidativo. Che è quello poi che porterebbe, secondo gli studi, all’affaticamento celebrale e a tutte le conseguenze correlate.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)