I figli conviventi con i genitori possono formare un nucleo familiare indipendente per non rientrare nell’ISEE della famiglia? La questione è spinosa, cerchiamo di fare chiarezza.
Il nucleo familiare di membri conviventi può essere diviso per separare gli ISEE e, dunque, avere accesso a più agevolazioni?
Il Governo attiva periodicamente numerosi Bonus e agevolazioni volti a sostenere economicamente le famiglie. Dato che si rivolgono principalmente ai nuclei con maggiori difficoltà economiche stabilisco dei limiti reddituali di accesso oppure soglie ISEE da non superare per poter ottenere l’erogazione della prestazione. Può capitare, dunque, che un giovane lavoratore dalla scarsa retribuzione che vive ancora con i genitori non possa ottenere un’agevolazione – vale anche il caso contrario – perché la somma dei redditi di tutti i componenti supera il limite stabilito in relazione all’accesso alla misura. Nessun Bonus, nessuna indipendenza economica, nessuna speranza di lasciare il nido in giovane età per iniziare a vivere da solo oppure per cominciare una convivenza. Questa situazione si può risolvere?
Genitori e figli conviventi, un unico ISEE: è la sola possibilità?
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente prende in considerazione nel calcolo i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare. Parliamo delle persone inserite nello stato di famiglia, del coniuge non legalmente separato pur avendo una residenza differente, i figli minorenni a carico del genitore convivente e i figli maggiorenni fiscalmente a carico, senza prole e non coniugati anche se non conviventi.
La definizione di nucleo familiare, dunque, comporta l’impossibilità per i membri di formare nuclei autonomi con ISEE indipendente. I redditi non possono essere separati se appartenenti ai componenti della famiglia anagrafica riportata alla data di presentazione della DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica.
Essere fiscalmente a carico, quando è previsto dalla Legge
Secondo la normativa per essere considerati fiscalmente a carico occorre avere un reddito personale inferiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili. I figli sotto i 24 anni sono considerati a carico solo se il reddito annuo lordo è inferiore o pari a 4 mila euro mentre non rientrano nei limiti citati i redditi dei figli minorenni soggetti ad usufrutto legale dei genitori. Non appena il figlio a carico compirà 25 anni la soglia limite si abbasserà a 2.840,51 euro con rimando ai redditi percepiti nell’anno di riferimento della DSU.
Il raggiungimento dei 26 anni di età del figlio maggiorenne comporta, poi, un discorso differente in relazione all’ISEE e al nucleo autonomo. Le direttive sono cambiate in seguito all’introduzione del Reddito di Cittadinanza e alla nuova normativa applicabile anche ai fini ISEE. Il ragazzo compiuti 26 anni risulterà nucleo a parte a condizione che la propria residenza anagrafica sia diversa da quella dei genitori. Solamente soddisfacendo tale requisito anagrafico, il figlio potrà far parte di un nucleo familiare indipendente da quello dei genitori e i redditi potranno essere calcolati separatamente. Vivere da solo, in conclusione, è la condizione imprescindibile per poter creare nucleo a sé e avvalersi, così, di un ISEE più basso.