Pagamenti con mezzi tracciabili, dal 1° luglio ci saranno nuove direttive da seguire per non rischiare di incorrere in sanzioni.
Scopriamo cosa stabilisce la normativa in relazione ai pagamenti elettronici dal 1° luglio 2022. Tutti gli esercenti dovranno adeguarsi o dovranno pagare le multe.
Stretta sugli esercenti e sui professionisti dal prossimo 1° luglio. Scatta l’obbligo del POS per permettere ai clienti il pagamento con mezzi elettronici in qualsiasi momento e per qualunque importo speso. La decisione è stata presa nell’ambito della lotta all’evasione fiscale combattuta dal Governo, dal Fisco, dalla Guardia di Finanza per identificare chi non paga le tasse e chi imbroglia i conti per rubare soldi allo Stato. Gli strumenti e le tattiche utilizzate per individuare gli evasori sono varie e numerose e coinvolgono tutti i cittadini. I conti correnti sono monitorati, le Dichiarazioni dei Redditi verificate, gli accertamenti sui pagamenti delle tasse sono sempre più stringenti. In contemporanea si cerca di limitare l’uso dei contanti e spronare i consumatori all’utilizzo dei mezzi di pagamento tracciabili – bonifici, bancomat, assegni, carte di credito – più semplici da controllare per il Fisco. Da qui la stretta su esercenti e professionisti e l’introduzione di uno specifico obbligo, il POS.
Pagamenti con mezzi tracciabili, l’obbligo scatta dal 1° luglio 2022
E’ stato anticipato in termine ultimo entro cui esercenti e professionisti dovranno mettersi in regola per evitare il pagamento di sanzioni. Il 30 giugno sarà la data da non oltrepassare, l’ultimo giorno per dotarsi di un POS e permettere, così, ai clienti di scegliere la modalità elettronica di pagamento anche per pagare un caffè. In realtà la Legge che impone il possesso del POS è attiva dal 2014 ma fino ad oggi non è stata rispettata da numerosi contribuenti. Ecco come nasce l’esigenza di ribadire il concetto facendo scattare nuovamente l’obbligo da 1° luglio.
Le conseguenze per chi non rispetterà la direttiva
Gli esercenti privi di POS potranno essere multati con una sanzione pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione. Sembra una cifra irrisoria ma occorre tener conto che il titolare del negozio potrà essere multato ogni qualvolta l’infrazione venisse rivelata. Ogni cliente ha la facoltà di chiamare l’Autorità competente per comunicare che l’esercente non ha consentito un pagamento con il POS qualora l’evento si verificasse. Successive verifiche porterebbero all’erogazione della sanzione.
L’obbligo vale per gli esercenti ma anche per tutti coloro che offrono dei servizi al pubblico o dei prodotti. Sono inclusi, dunque, anche i professionisti come psicologi, oculisti, medici, architetti, geometri e i tassisti. La reticenza, dunque, dovrà crollare pensando ai vantaggi goduti sia dai clienti sia dagli esercenti. I primi potranno dimenticare a casa i contanti, effettuare pagamenti sicuri secondo una modalità veloce e pratica. I secondi, invece, potranno ricevere pagamenti ovunque dato che l’apparecchio può essere facilmente spostato e non rischieranno verifiche da parte del Fisco comunicando giornalmente le transazioni di denaro in modo corretto.