Opzione donna è un meccanismo che permette la pensione anticipata alle lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2021.
Possono accedere alla misura le lavoratrici dipendenti ed autonome che abbiano raggiunto 58 anni d’età (dipendenti) o 59 anni (autonome) e maturato almeno 35 anni di contributi. La Legge di Bilancio istitutiva del meccanismo, tuttavia, ha previsto uno specifico metodo di calcolo in relazione all’importo dell’assegno pensionistico e della relativa decorrenza.
Ma chi può andare in pensione anticipata nel 2022, secondo quali presupposti ed entro quali tempistiche? Di seguito, tutti i dettagli.
Opzione Donna: in che modo si calcola l’importo dell’assegno?
È giunto un interessante quesito da parte di una Lettrice, relativo ad uno degli aspetti più controversi dell’acceso alla pensione anticipata.
“Buongiorno, contatto la redazione perché sarei interessata ad Opzione Donna. Vorrei conoscere i requisiti richiesti dalla legge e l’eventuale importo della pensione. Grazie.”
Per rispondere a tale quesito è necessario chiarire, innanzitutto, qual è il sistema di calcolo utilizzato per Opzione Donna. Per quanto riguarda il conteggio del montante contributivo, la disciplina normativa ha stabilito l’utilizzo esclusivo del solo sistema contributivo. Tale modalità, inoltre, dovrà essere utilizzata anche per i periodi di contribuzione che riguardano fasi in cui era in vigore il sistema retributivo o misto.
Tale metodo, purtroppo, prevede una penalizzazione sull’importo dell’assegno pensionistico, che va dal 25% al 35% del totale della pensione.
Tutti i requisiti per accedere ad Opzione Donna
La Legge di Bilancio ha stabilito quali sono i contributi necessari per poter usufruire della pensione anticipata. Nel dettaglio, si tiene conto dei:
- contributi obbligatori;
- da riscatto o da ricongiunzione;
- contributi volontari e figurativi. In tal senso, ad esempio, si considerano i versamenti effettuati per riscattare la laurea.
Al contrario, per i lavoratori dipendenti privati, non hanno alcuna importanza i contributi figurativi in caso di malattia e disoccupazione. L’importo finale della pensione varia in base alle caratteristiche della vita lavorativa; se, infatti, la lavoratrice ha avuto un percorso discontinuo, molto probabilmente subirà una penalizzazione rispetto all’ultimo stipendio ricevuto. Coloro che, invece, hanno avuto una vita lavorativa costante, potrebbero non incorrere nella penalizzazione.
Cristallizzazione del diritto alla pensione: che cos’è?
Una delle caratteristiche di Opzione Donna è la possibilità di cristallizzare il diritto, per beneficiarne successivamente. A tal riguardo, due Lettrici hanno sollevato i seguenti quesiti:
“Buongiorno, vorrei sapere se la legge prevede, per Opzione Donna, la cristallizzazione del diritto. In caso di risposta affermativa, una volta maturati i requisiti, potrei andare in pensione in qualsiasi momento, anche nel caso in cui la misura non dovesse essere rinnovata nel 2023? Grazie.”
“Salve, per cristallizzare il diritto per Opzione Donna ed utilizzarlo successivamente al 2022, è necessario darne comunicazione all’INPS? Sono una dipendente pubblica e, nel 2021, ho maturato 37 anni e 9 mesi di contributi ed ho compiuto 58 anni di età. Grazie.”
La legge applica il principio della cd. “cristallizzazione del diritto alla pensione”, in base al quale è possibile godere dei vantaggi della pensione anticipata anche dopo il termine di scadenza di tale meccanismo.
In che modo opera la cristallizzazione
Il Messaggio INPS n. 9231/2014 ha chiarito che le interessate alla pensione anticipata che abbiano raggiunto tutti i requisiti necessari entro il 31 dicembre 2021, potranno scegliere di usufruirne anche dopo l’apertura della specifica finestra mobile. A tal fine, inoltre, non bisogna presentare alcuna comunicazione all’INPS, ma la semplice domanda di pensione. Cosa significa? Che, una volta maturato il diritto alla pensione, questo si congela, anche nell’ipotesi in cui subentri una disciplina successiva che modifichi o elimini la misura.
Dunque, la lavoratrice potrà beneficiare del pensionamento in qualsiasi momento successivo, senza il pericolo che le venga precluso.
Anche per Opzione Donna, inoltre, sono previste le disposizioni dell’art. 12 del D.L. 78/2010, che stabilisce le specifiche decorrenze (cd. finestre) per il pensionamento. Nel dettaglio, esse sono di:
- 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
- 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Le regole per il settore scolastico
Per il personale del comparto scolastico e delle Istituzioni di Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), si applica una normativa particolare per le decorrenze della pensione. Infatti, per coloro che raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre di un certo anno, la decorrenza parte dall’inizio dell’anno scolastico o accademico.
Il personale a tempo indeterminato, entro il 28 febbraio dell’anno successivo, può inoltrare domanda di pensionamento, i cui effetti si avranno all’inizio dell’anno scolastico o accademico.
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