La nuova legge, la n. 36 del 2019, stabilisce infatti che la legittima difesa viene presunta in ogni caso pur mantenendo la proporzionalità fra offesa e difesa.
E si ritiene sempre in stato di legittima difesa chi si trova ad affrontare una violazione del suo domicilio.
Attenzione però, neppure con la nuova legge l’uso di armi come difesa personale diventa automaticamente legittimo, anche nella situazione di una intrusione nel proprio domicilio.
Ci sono alcuni paletti giuridici che non possono essere in ogni caso sorpassati. oltre i quali la difesa diventa non più legittima, vale a dire: il pericolo dell’offesa deve essere attuale, l’aggressione deve essere riferita alle persone e non a delle proprietà, la difesa dovrà risultare impossibile con un altro tipo di azione.
E’ quanto ha sancito la Corte di Cassazione per rendere compatibile la legge in questione con l’inviolabilità del diritto alla vita (art. 2 Convenzione europea dei diritti dell’uomo).
La legge 36 del 2019 rafforza la presunzione di legittima difesa
La legge numero 36 ha fatto diventare assoluta la presunzione di legittima difesa affermando che la proporzione dell’autodifesa. In altre parole questa valutazione non è più lasciata alla discrezionalità del singolo giudice. Ecco il testo: “Agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”.
L’art. 55 della legge sancisce inoltre che, nelle stesse situazioni di attacco in casa o nella sede di lavoro, viene esclusa la colpa se chi ha commesso il fatto si è trovato in una condizione di minorata difesa, oppure in uno stato di grave turbamento, legato alla situazione pericolosa per sé o per i propri cari.
Ma l’uccisione di un uomo è giustificata solo se “assolutamente necessario”
I margini di difesa che erano dati allargati dalla legge del 2019 sono stati di nuovo ridotti con la sentenza 19065 del 2019 che afferma: “Il ricorso alla forza, tale da poter condurre a provocare, anche involontariamente, la morte di un uomo, sia da ritenersi giustificato soltanto se “assolutamente necessario” per assicurare la difesa delle persone da una violenza illegale”.
Quindi in presumere la proporzionalità dell’autodifesa con una arma nel domicilio è una situazione di natura eccezionale la cui valutazione è rimessa al giudice. Inoltre le ipotesi speciali di legittima difesa non si devono applicare al di fuori del domicilio o di altri luoghi previsti dall’articolo 52.
Ma aldilà di queste doverose specifiche la legge del 2019 ha indubbiamente allargato le possibilità di difendersi con una arma da fuoco. E’ quindi probabile che molti stiano pensando ad un acquisto in tal senso. Vediamo come e se è possibile farlo.
A chi è permesso l’acquisto di una pistola in Italia?
La legge nostrana permette qualsiasi cittadino di comprare un’arma purché: abbia la fedina penale pulita, non soffra di malattie psichiatriche, non sia dipendente da alcool o droghe.
Chi soddisfa questi requisiti però non può acquistare liberamente una pistola se non è in possesso di: licenza di porto di pistola e porto di fucile e nulla osti all’acquisto. Ma in realtà per comprare un’arma da fuoco può bastare anche la sola autorizzazione del Questore.
Come richiedere il nulla osta del Questore per l’acquisto di una pistola
Per fare richiesta di questo documento bisogna un particolare format e consegnarlo all’ufficio competente, oppure inviarlo per via telematica o anche spedirlo tramite raccomandata postale con ricevuto di ritorno
Ovviamente al modulo va allegata una serie di documenti: certificato di idoneità psico-fisica della ASL di residenza; i documenti che attestino il servizio fornito nelle Forze Armate o in Polizia o, in alternativa, l’attestato di idoneità all’uso di armi rilasciato, da non più di dieci anni, da una sezione di Tiro a Segno Nazionale.
Inoltre serve l’autocertificazione di non trovarsi nelle condizioni ostative sancite dalle norme dalla legge e di non essere “obiettore di coscienza”. Vanno poi aggiunte anche le generalità delle persone con cui eventualmente si convive.
Il Questore deciderà se rilasciare il nulla osta valutando i vari casi specifici e per tipo di arma scelta: lunga, corta, antica, bianca.
Dove acquistare e quanto costa una pistola
Le armi si possono acquistare legalmente solo in uno dei negozi che abbiamo questa specifica licenza di vendita. I prezzi? Ovviamente ce ne sono per tutte le tasche, per un pistola si va dai 200 fino ai 2mila euro.
Vale la pena ricordare che una volta ottenuto il nulla osta non è che si possano acquistare tutte le armi che si vogliono.
Ecco il numero esatto massimo di armi che si possono detenere
A stabilire il numero massimo di armi che si possono detenere senza una licenza da collezionista ci pensa l’art. 10 della legge 110/1975: 3 comuni da sparo, 12 sportive, 8 antiche, rare o storicamente importanti. Non ci sono limiti per le armi da caccia.
E’ fondamentale capire che tipologia di arma si sta acquistando, per esempio se si tratta di una pistola comune o ad uso sportivo. La legge infatti non ammette ignoranza (ignorantia legi no excusat): ogni sbaglio circa l’identificazione dell’arma è a carico del detentore. Stiamo parlando di un reato penale, vale a dire raccolta abusiva di armi, anche nel l’acquisto sia avvenuto legalmente. Uomo avvertito…