Tra residenza e domicilio sussistono delle importanti differenze da conoscere in relazione ai fini fiscali e legali. Scopriamo in cosa consistono e cosa comportano.
È il momento di comprendere come mai la residenza e il domicilio non sono interscambiabili e quali diversi obblighi fiscali e previdenziali comportano.
Siamo pronti per fornire chiare indicazioni su cosa sia la residenza e cosa il domicilio per poi approfondire le questioni più spinose e meno note ai cittadini. La Legge parla chiaramente al riguardo e ogni persona è tenuta a conoscerne le direttive per non confondere i due termini e rischiare di invalidare una pratica o commettere un reato.
Residenza, di cosa si tratta?
Il diritto italiano afferma che la residenza è il luogo in cui il cittadino ha dimora abituale e non occasionale e legata ad alcuni periodo dell’anno. La residenza, dunque, è la casa dove si vive in modo continuo e può essere fiscale e anagrafica. La prima si acquisisce dal momento dell’iscrizione del contribuente presso l’Anagrafe della popolazione residente oppure se ha la residenza o il domicilio in Italia per un periodo di tempo superiore ai 183 giorni all’anno. È importante in quanto concorre al calcolo delle imposte sui redditi e alla definizione dell’IVA.
La residenza anagrafica, invece, non deve per forza coincidere con la prima casa ma è riferita unicamente ad un Comune e determina l’iscrizione alle liste elettorali nonché tutti i benefici fiscali e legali legati alla residenza in quel territorio.
Come funziona il domicilio?
Il domicilio, secondo il Diritto privato, è il luogo in cui la persona fisica ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi non solo di natura economica ma anche politica, personale e sociale. Per eleggere il domicilio temporaneo sarà necessario procedere con una autocertificazione e non con una registrazione all’Anagrafe – passaggio obbligatorio invece per l’elezione della residenza anagrafica. Altra differenza è l’assenza di una durata massima per il domicilio temporaneo mentre la residenza temporanea ha durata di un anno.
Il cittadino ha la possibilità , poi, di attivare un domicilio digitale tramite PEC che sarà riconosciuto dall’Amministrazione Finanziaria per le comunicazioni.
I dettagli su residenza e domicilio segnalati dalla Legge
Sia per la residenza anagrafica che per il domicilio temporale si potranno scaricare i moduli di registrazione e autocertificazione online con la trasmissione telematica, poi, dei documenti se il proprio Comune è abilitato. Un eventuale cambio di residenza verrà gestito in circa 48 ore mentre in termini giuridici il passaggio ha valore dal momento della presentazione della dichiarazione.
Domicilio e residenza, poi, possono coincidere oppure no trattandosi il primo di un luogo professionale e il secondo di un luogo privato. Qualora siano differenti il cittadino riceverà comunicazioni di affari, aperture di tutela o dichiarazioni di fallimento al domicilio mentre nella residenza si potranno sbrigare le pratiche personali.