Esame di maturità: cosa si rischia per troppe insufficienze? La risposta dei giudici

Mancano poche settimane all’esame di maturità e molti studenti stanno cercando di recuperare le insufficienze.

Molti genitori e studenti si pongono la domanda su quante insufficienze si devono avere per sperare di essere ammessi all’esame di Stato. Domanda a cui spesso neanche i giudici del TAR, a cui spesso i genitori ricorrono, hanno una risposta certa.

esame di maturità
Foto Canva

L’unica certezza è che il “punteggio” per essere ammessi non deve dipendere solo dal calcolo matematico dei voti ottenuti durante l’ultimo anno scolastico. Infatti, è importante considerare anche il comportamento dello studente durante il percorso scolastico. Questo perché le motivazioni di un “rallentamento” possono essere varie.

Esame di maturità: cosa si rischia per troppe insufficienze? La risposta dei giudici

Ed è proprio questo che intende la sentenza numero 621 del 2019 del TAR di Bologna. Infatti, ha stabilito che può essere ammesso all’esame di maturità anche lo studente con più insufficienze. L’importante è che il verbale prenda in considerazione tutto il periodo scolastico e formativo e non solo l’ultimo anno.

Anche il TAR della Puglia, con la recente sentenza numero 741 del 2022, ha sottolineato che non bastano due insufficienze per giustificare la mancata ammissione all’esame. Purché nelle altre materie lo studente abbia un punteggio pieno. Insomma, in questo caso, i giudici hanno ribadito che i docenti non devono valutare solo le insufficienze dello studente, ma considerare anche i voti positivi nelle altre materie.

Come si nota, entrambe le sentenze non specificano il numero delle insufficienze che lo studente deve avere per non essere ammesso all’esame di Stato.

Altri esempi di sentenze

Anche la sentenza 1135/2017 del TAR della Toscana ha ribadito che la non ammissione all’esame di maturità può essere giustificata solo confrontando il rendimento scolastico degli anni precedenti. Quindi, se uno studente è peggiorato nel rendimento scolastico negli anni precedenti e se non è riuscito a sanare tutte le insufficienze negli esami di recupero a settembre, la bocciatura è giustificata.

Infine, secondo i giudici del TAR del Veneto i docenti devono motivare l’esclusione di uno studente all’esame di maturità. Però, come si legge nella sentenza, la motivazione non deve essere standard e generica ma personalizzata e riferita allo studente.

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