In pensione a 52 – 57 e 65 anni: le possibilità a cui pochi pensano e sono in vigore da subito

Molti dopo un periodo di lavoro desiderano andare in pensione. Ma per accedere l’iter non è semplice come potrebbe sembrare.

Ci sono ancora molte incertezze sulla riforma delle pensioni ma spunta Quota 41 per tutti anche se bisognerà aspettare la fine del 2022 per aver la conferma ufficiale.

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Le possibilità per andare in anticipo in pensione sono tante ma pochi ci pensano. Vediamo le varie possibilità rispondendo ai quesiti dei nostri Lettori.

In pensione a 52 – 57 e 65 anni: le possibilità a cui pochi pensano e sono in vigore oggi

1) “È possibile andare in pensione a 65 anni. Sono invalido al 74% dal 2013 ho 23 anni di contributi prendo AOI 300 € e RdC 450 €. Grazie per la risposta”.

La risposta è positiva. Infatti, l’assegno di invalidità non è un beneficio definitivo e proprio per questo può essere trasformato in pensione di vecchiaia al raggiungimento dell’età della pensione. Attualmente, l’età per andare in pensione è di 67 anni. Il passaggio da assegno di invalidità e pensione di vecchiaia è automatico se si sono raggiunti 20 anni di contributi. Altre informazioni sono reperibili nell’articolo “L’assegno di invalidità può essere trasformato in pensione di vecchiaia? La risposta non lascia dubbi”.

2) “Buongiorno, sono un caregiver con 30 anni di contributi. Mia moglie è invalida al 100%. Quando posso andare in pensione? Adesso ho 52 anni. Grazie”.

La legge 104 articolo 3 comma 3 permette che i lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave possa andare in pensione anticipata. Due sono le modalità previste nel 2022. La prima è l’APE sociale che prevede che il lavoratore abbia raggiunto i 63 anni di età anagrafica e 30 anni di contributi. Si tratta di una prestazione che viene erogata dal momento della richiesta fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. La seconda possibilità, invece, è data dalla Quota 41 destinata però ai lavoratori precoci. Infatti, la possono richiedere chi ha maturato un anno di contributi prima dei 19 anni di età. Gli anni di contributi, invece, devono essere 41.

Pensione precoci e lavori usuranti

3) “Buongiorno, io lavoro dal ‘90, ho 48 anni e ne ho 31 di contributi perché uno l’ho perso per un’aspettativa non retribuita per motivi familiari. Con questi requisiti quando potrei parlare di pensione? Premetto che avevo 16 anni quando ho iniziato ed è considerato lavoro usurante. Grazie”.

4) “Buongiorno. Vorrei sapere con 38 anni di contributi e 58 di età quando posso andare in pensione. In attesa di un vostro riscontro, saluto”.

Si può accedere alla pensione anticipata i lavoratori precoci la Quota 41. Si tratta di una pensione che a prescindere dall’età anagrafica permette di anticipare la pensione se il lavoratore ha 41 anni di contributi. Un requisito fondamentale è aver maturato almeno un anno di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Tra l’altro i lavoratori devono fare parte di una di queste categorie: disoccupati, caregiver, lavoratori con mansioni gravosi, invalidi civili con una invalidità parti o superiore al 74%. È possibile chiedere il pensionamento anticipato con il prepensionamento tramite l’isopensione che permette di anticipare di 7 anni il pensionamento. Oppure con Opzione donna e RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata). Consigliamo di consultare la nostra guida in pensione a 58 anni.

Opzione donna oppure Quota 41?

5) “Mi piacerebbe sapere se ne vale la pena richiedere l’opzione donna o aspettare tra 4 anni e mezzo la pensione per il raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di lavoro. Grazie”.

La pensione Opzione donna può risultare penalizzante soprattutto se la carriera è discontinua. La decurtazione dell’assegno può essere compresa tra il 25 e il 30% dell’ultimo stipendio percepito. Da considerare che è una misura che permette di anticipare la pensione 8/9 anni prima con il sistema interamente contributivo. Però ci sono anche altre possibilità. Ad esempio, Quota 100 e Quota 102 che sono però due soluzioni temporanee. Posso fruire della prima misura coloro che hanno maturato entro il 31 dicembre 2021: 62 anni di età e 38 di contributi. La seconda, che ha sostituito Quota 100, i requisiti sono 64 anni di età e 38 di contributi che devono essere raggiunti entro il 2022. Ulteriori alternative sono descritte nell’articolo “Andare in pensione nel 2022”.

Sicuramente la pensione anticipata con 41anni e 10 mesi a prescindere dall’età anagrafica è una soluzione senza penalizzazione. Bisogna anche considerare che c’è una riforma in atto del sistema previdenziale e anche se non si preannunciano modifiche alle forme previdenziali già esistenti, c’è sempre il Governo potrebbe mettere in atto.

Disoccupazione

6) “Buongiorno, ho 56 disoccupato da 5 anni, vorrei sapere se esiste qualcosa per la mia situazione. Grazie”.

Non tutti lo sanno ma anche i disoccupati sono tutelati dal nostro sistema previdenziale. Possono accedere al beneficio coloro che hanno perso involontariamente il lavoro perché licenziati o per dimissioni. Devono aver terminato da almeno 3 mesi la NASPI. Due sono le soluzioni che lo permettono. Bisogna però aver versato almeno 41 anni di contributi e appartenere alla categoria dei lavori precoci (cioè aver versato almeno un anno di contributi prima del 19° anno di età). Un’altra soluzione è l’APE sociale che consiste in un assegno che di mese in mese porta il disoccupato all’età della pensione di vecchiaia. Devono però aver compiuto già 63 anni di età anagrafica. Qui ulteriori informazioni “Sei disoccupato ma vuoi andare in pensione? Oggi ci sono 2 soluzioni che lo permettono”.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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