È il momento di capire se è possibile aumentare il limite dei pagamenti con mezzi elettronici per adeguarsi alle novità introdotte dal 2023 in relazione all’uso dei contanti.
La spinta verso l’uso di mezzi di pagamento elettronici è chiara ma come modificare il contratto con la banca per adeguarsi ai cambiamenti?
La lotta all’evasione fiscale va di pari passo con la lotta al contante. Il Governo mira a relegare in un angoletto i contanti in modo tale da poter monitorare più efficacemente le transazioni di denaro tra cittadini. L’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici come Bancomat e carte di credito o debito viene incentivato in diversi modi. Dal 1° luglio sarà obbligatorio per gli esercenti essere dotati di POS ed accettare pagamenti elettronici anche per somme minime come il costo di un caffè.
La richiesta di bonus e agevolazioni è spesso legata alla presentazione di fatture e scontrini di versamenti corrisposti esclusivamente con mezzi tracciabili per poter ottenere una detrazione o forme simili (come nel caso del Superbonus). Anche la detrazione delle spese mediche o sportive nel modello 730 è strettamente dipendente da ricevute di pagamenti effettuati con Bancomat, carte, bonifici o assegni. Tutto, dunque, si muove verso un’unica direzione ma come adeguarsi alle direttive se si ha un limite di pagamenti elettronici giornalieri o mensili troppo basso?
Pagamenti con mezzi elettronici, come condiziona il plafond
Ogni contribuente ha un plafond diverso di riferimento in relazione alla carta in proprio possesso. Tale limite, poi, cambia da giornaliero a mensile e presto potrebbe non essere più sufficiente per poter coprire tutte le spese pagate con mezzi elettronici. Ricordiamo, infatti, che dal 1° gennaio 2023 la soglia massima dei pagamenti in contanti scenderà da 1.999,99 euro a 999,99 euro complicando la situazione per tanti cittadini.
Il plafond è la somma massima disponibile con moneta elettronica al giorno e in un mese e dipende dalla carta e dalla banca di riferimento. Ciò significa che non si possono effettuare pagamenti superando tale limite né è possibile procedere con prelievi di importo superiore. La soglia, però, raddoppia nel momento in cui il Bancomat o la Carta di Credito risultano abbinate ad un doppio circuito (ad esempio Maestro e Pagobancomat). In tal caso, infatti, il contribuente avrà un plafond per ogni circuito. È bene sottolineare, poi, che anche le prepagate hanno un limite da rispettare per i pagamenti con mezzi elettronici rappresentato dal numero massimo di ricariche consentite nell’arco di un anno.
Come aumentare il limite
Le banche tengono conto che le esigenze dei clienti possono cambiare nel tempo e di conseguenza non obbligano al rispetto del contratto iniziale per sempre. Il cliente, infatti, può richiedere l’innalzamento del limite della Carta di Credito o del Bancomat. Basterà avanzare la domanda di aumento del plafond al proprio istituto di credito oppure al gestore della carta. Se la somma dovesse risultare molto alta è possibile che vengano richieste garanzie di solvibilità – busta paga o dichiarazione dei redditi ad esempio – volte a certificare la possibilità per il cliente di poter soddisfare le spese aggiuntive previste rientrando nelle entrate mensili. Una semplice richiesta, dunque, per adeguarsi ai cambiamenti che ci aspettano nei prossimi anni.