Il Covid e anche Omicron ci riservano un nuovo effetto collaterale, che sta danneggiando tutta la popolazione mondiale.
Oggi parliamo di alcune interessanti scoperte scientifiche e di come, purtroppo, il Covid e le sue varianti non smettono di stupirci. Ma in senso negativo. Da quando questa malattia ha invaso le nostre vite, molte cose sono peggiorate, soprattutto a livello di salute. Ecco cosa sta succedendo, e in tutto il mondo.
Gli scienziati stanno ancora studiando gli effetti a lungo termine del Covid. Ma soprattutto delle varianti, che essendo sempre diverse offrono scenari di svariato tipo. Oltre alla contagiosità, sembra proprio che Omicron e le sotto-varianti causino danni alla salute in vari modi. Alcune persone risentono di stanchezza e senso di confusione, altri sviluppano eruzioni cutanee, altri ancora non riprendono l’uso di alcuni sensi per diversi mesi. Ciò che emerge dagli ultimi studi, però, riguarda il cuore.
Il nuovo effetto collaterale del Covid e di Omicron che ci fa ‘morire di più’, cosa sta succedendo
Per quanto il Covid sia una malattia terribile che ha causato tante morti, non dobbiamo dimenticarci che non è l’unica. A livello psicologico la pandemia è stata un vero “disastro”. Molti giovani risentono dei disagi psicologici dovuti a isolamento e “sensi di colpa”. Gli anziani temono di morire perché pensano di essere più fragili di fronte al virus. Molti, non appena iniziano i sintomi di una “banale” influenza, pensano di essere “spacciati”.
Purtroppo questo dipende anche da come è stata gestita l’emergenza a livello di informazione. Troppi allarmismi, troppe “conte dei morti” giornaliere. Il risultato? Un insieme di disagi psico-fisici difficili anche da quantificare. E soprattutto su cui è complicato intervenire.
Uno di questi gravi problemi, però, ce lo segnala nero su bianco un team di ricercatori della University of Leeds. Hanno raccolto alcuni dati dal 2019 in poi e hanno pubblicato sull’European Heart Journal le loro conclusioni. Dall’inizio della pandemia, mentre tutti erano impegnati a combattere il nuovo virus, sono crollate le ospedalizzazioni per altre patologie. Nello specifico, quelle per attacco cardiaco, diminuite del 22%. Un -34% si registra anche per malattie del cuore lievemente meno gravi.
Questo in sintesi significa che le persone si stanno curando di meno. O che se vogliono andare in ospedale a curarsi ricevono assistenza meno tempestiva. A livello mondiale, sempre secondo i dati dei ricercatori che hanno messo insieme 189 ricerche fatte in 48 paesi, si è avuta una diminuzione del 34% delle operazioni al cuore.
Purtroppo questi dati ci portano ad una interpretazione nefasta. Nei prossimi mesi e anni è probabile che le persone moriranno più facilmente, a causa di una disorganizzazione della sanità. Soprattutto, come sempre, nei Paesi a più basso reddito.