Chi segue una dieta vegetariana è, spesso, convinto che faccia solo bene all’organismo. Anche questo piano alimentare, in realtà, comporta dei rischi per la salute.
Coloro che seguono una dieta vegetariana e non assumono proteine animali sostengono di mangiare in modo sano. Ma sempre vero?
Alcuni studi, di recente, hanno evidenziato che non mangiare carne potrebbe creare degli squilibri ma, addirittura, non farebbe neanche bene alla linea. Si, può, infatti, ingrassare anche seguendo esclusivamente una dieta vegetariana.
I nutrizionisti, dunque, insistono sulla necessità di fornire al corpo umano tutti i nutrienti di cui ha bisogno per svolgere le sue funzioni, in modo attento ed equilibrato.
Dieta vegetariana: ecco perché fa ingrassare
La dieta vegetariana fa dimagrire. Nulla di più errato perché, in realtà, si può ingrassare anche con una dieta a base vegetale. Sono innumerevoli, infatti, i casi di soggetti che smettono di assumere carne con lo scopo di perdere peso, senza, però, riuscirci.
Quali sono, dunque, gli errori più comuni da correggere? Come prima cosa, bisogna capire che le diete vegetariane non sono migliori delle altre perché non sono dei piani alimentari completi e variegati. Devono, quindi, essere integrate, per non rischiare di andare incontro a deficit nutrizionali. Per esempio, è necessario assumere a parte la vitamina B12.
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I ricercatori hanno scoperto ben 3 ragioni per le quali mangiare solo sulla base di una dieta vegetale fa ingrassare. Ecco quali sono.
Gli errori di chi segue una dieta vegetariana: si ingeriscono troppe calorie
Gli effetti negativi di una dieta vegetariana sono, innanzitutto, legati alla circostanza che, contrariamente a quanto si pensi, si introducono troppe calorie. Anche con un regime alimentare simile, infatti, si può avere un apporto ipercalorico e, di conseguenza, un aumento della massa grassa ed un accumulo di tessuto adiposo sottocutaneo.
Nella maggior parte delle diete vegetariane, inoltre, si usano molte salse, per esaltare i sapori dei cibi. Tali condimenti, purtroppo, sono pieni di grassi e presentano un elevato contenuto energetico. Oltre a consumarle con moderazione si dovrebbero evitare quelle di derivazione industriale, capaci di causare infiammazione e l’insorgenza di malattie metaboliche, poiché contengono acidi grassi di tipo trans.
Attenzione ai cibi molto processati
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Critical Reviews in Clinical Laboratory Sciences , molti alimenti utilizzati come sostituti della carne, purtroppo, sono di pessima qualità e possono contenere zuccheri ed additivi artificiali, altamente dannosi per il microbiota. Inoltre, l’abuso di zucchero comporta insulino-resistenza, maggior responsabile del diabete.
Questa è la seconda ragione per la quale non si riesce a dimagrire seguendo solo una dieta vegetariana. La soluzione da preferire, dunque, è associare vari tipi di alimenti vegetali ma naturali e freschi, anziché comprare sostituti della carne.
L’importanza dell’attività fisica
Stare attenti a quello che si mangia è, sicuramente, fondamentale per migliorare la salute e la composizione corporea. Tuttavia, questo da solo non basta. È necessario, infatti, mantenere una serie di buone abitudini nel tempo e, soprattutto, fare attività fisica con costanza.
Per mantenersi in forma, dunque, bisogna potenziare il tono muscolare, come sottolinea una ricerca apparsa sulla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise. È necessario, però, fare attenzione al tipo di attività che si svolge; in passato, infatti, si credeva che l’allenamento cardio fosse quello che bruciasse maggiormente il grasso. Oggi, invece, si da più importanza agli esercizi di forza, abbinati a quelli aerobici. È stato dimostrato che, senza di essi, difficilmente si perde peso con la sola dieta.
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Infine, se si continua ad ingrassare con la dieta vegetariana, potrebbero esserci problemi più complessi, come un’alterazione del microbiota intestinale. In caso di dubbi, quindi, è sempre opportuno rivolgersi ad un nutrizionista.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)