Alcuni lavoratori con invalidità possono chiedere una maggiorazione contributiva del periodo di lavoro. Ma con quale percentuale?
La maggiorazione contributiva è un beneficio che spetta ai lavoratori con invalidità e legge 104. Al lavoratore sono riconosciuti due mesi di contributi aggiuntivi. In questo modo sembra che abbia lavorato di più rispetto al servizio effettivamente prestato.
Ovviamente, per ottenerla i lavoratori con invalidità devono avere determinati requisiti. Fattore determinate anche la percentuale di invalidità.
Invalidità e maggiorazione contributiva: con quale percentuale? La risposta non lascia dubbi
Andiamo con ordine e facciamo un po’ di chiarezza rispondendo a un quesito di un Lettore: “Salve, vorrei gentilmente alcune informazioni. Avendo presentato domanda di invalidità civile e legge 104, mi è stato riconosciuto il 46% di invalidità civile (legge 104, articolo 3, comma 1). Vorrei sapere gentilmente se ho diritto ai contributi figurativi da parte dell’INPS. Preciso che lavoro come collaboratore scolastico (personale ATA, ex bidelli) statale. Sulla 104 c’è scritto: persona con riduzione capacità lavorative. Vi ringrazio anticipatamente e attendo risposta. Grazie mille”.
Come detto in precedenza, i lavoratori con invalidità possono richiedere una maggiorazione dei contributi. In pratica, si riconoscono due mesi in più per ogni anno lavorato. Lo scopo della maggiorazione dei contributi e recuperare al massimo cinque anni di contributi lavorativi e chiedere eventualmente la pensione anticipata o di vecchiaia.
Per beneficiare della maggiorazione contributiva, il lavoratore deve fare una specifica richiesta contemporaneamente alla domanda di pensione. Inoltre, dovrà allegare tutti i documenti che attestino i requisiti ai sensi della normativa.
Attenzione però perché in caso di accesso al pensionamento con un’età inferiore a 62 anni il beneficio subirà una penalizzazione così come è previsto dalla pensione anticipata.
Destinatari, requisiti e calcolo
I beneficiari che possono richiede una maggiorazione contributiva sono:
- i sordi affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva, ma non di natura psichica o dipendente da causa di guerra, lavoro o servizio;
- gli invalidi per qualsiasi causa con una invalidità superiore al 74% purché riconosciuta da una commissione medica;
- gli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego.
Però, non possono richiedere la maggiorazione contributiva i titolari di pensione o assegno ordinario d’invalidità a carico dell’AGO, delle gestioni lavoratori autonomi e fondi sostitutivi se non è prevista la percentuale di invalidità.
È importante, inoltre, sapere che il calcolo tiene conto solo dei periodi di lavoro effettivamente svolti. Di conseguenza sono esclusi i periodi coperti da contribuzione volontaria o figurativa. Ma anche quelli derivanti da riscatto non connessi a una attività lavorativa.
Infine, bisogna precisare però che la maggiorazione serve solo ad anticipare l’uscita dal mondo del lavoro e non a ottenere un assegno di pensione più alto.
Conclusione
Quindi, rispondendo al quesito al Lettore non spetta la maggiorazione dei contributi. Questo perché, nonostante abbia nel verbale legge 104 l’indicazione di “persona con riduzione capacità lavorative” la percentuale di invalidità è del 49% mentre richiesta la percentuale invalidante del 74%.
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